Terremoto di magnitudo 6.2 in Iran, città rase al suolo: decine di morti e un migliaio di feriti

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Un forte sisma nel sud-ovest dell’Iran, nell’area di Kaki, provincia di Bushehr, dove sorge il sito nucleare omonimo, ha causato almeno 32 morti e 850 feriti. L’impianto, l’unica centrale nucleare del Paese, si trova ad una ottantina di chilometri dall’epicentro, ma sarebbe rimasto intatto, almeno stando a quanto riferito dalle autorita’ di Teheran. “L’Iran ci ha informato dell’evento sismico, aggiungendo che non ci sono danni alla centrale nucleare di Busher e non ci sono fughe radioattive”, si legge in un comunicato dell’Aiea. I timori riguardano pero’ l’attendibilita’ delle notizie non verificabili in forma indipendenti, oltre alla possibilita’ concreta che il bilancio possa essere piu’ pesante considerato che l’area, abitata da circa 12mila persone, e’ disseminata da una miriade di villaggi, due dei quali, o forse piu’, sembrano esser stati rasi al suolo.
Interrotte le linee telefoniche e l’elettricita’ nella zona, le autorita’ hanno spedito i generatori insieme alle squadre di soccorso, perche’ i soccorsi possano andare avanti tutta la notte. Secondo l’agenzia Ilna, migliaia di persone hanno perso le case o le hanno abbandonate e trascorreranno la notte all’addiaccio. Il sisma e le successive scosse di assestamento sono state sentite in tutto il Golfo Persico, in Bahrein, in Kuwait, in Qatar e negli Emirati Arabi; a Dubai, a centinaia di chilometri piu’ a sud della citta’ portuale di Bushehr, dove c’e’ il piu’ alto grattacielo del mondo, il Burj Khalifa (alto oltre 800 metri), alcuni edifici sono stati brevemente evacuati.
Non e’ chiaro dove siano state registrate le vittime, ma il direttore della Mezzaluna Rossa, Mahmud Mozafar, ha riferito che – poiche’ il terremoto e’ avvenuto in una zona di montagne vicino al mare- i suoi effetti potrebbero essere stati meno devastanti di quello che farebbe pensare la sua magnitudo. E’ certo pero’ che i minuscoli villaggi dell’area sono in gran parte costruiti con mattoni di fango. Gia’ spedite tende, lenzuola, cibo e farmaci. Due elicotteri, decollati dalle province di Fars e Khuzestan, stanno sorvolando l’area per accertare i danni. Il sisma e le successive scosse di assestamento sono state sentite in tutto il Golfo Persico, in Bahrein, in Kuwait, in Qatar e negli Emirati Arabi; a Dubai, a centinaia di chilometri piu’ a sud della citta’ portuale di Bushehr, dove c’e’ il piu’ alto grattacielo del mondo, il Burj Khalifa (alto oltre 800 metri), alcuni edifici sono stati brevemente evacuati.
La distanza tra l’epicentro e la centrale nucleare di Bushehr e’ di circa 80km ma “al momento” -ha garantito Abdulkarim Jomeiri, un deputato eletto proprio a Bushehr- “non si sono registrati danni all’impianto”. Il sisma -di magnitudo 6,1 gradi sulla scala Richter secondo il Centro Sismologico Iraniano- ha fatto fermare i sismografi alle 16:22 ora locale (le 13:52 in Italia) a una profondita’ di 12 km, nell’area di Kaki, ed e’ stata seguita da una quindicina di scosse di assestamento, la piu’ forte delle quali a 5,3 gradi di magnitudo. Secondo l’Usgs, l’istituto di geofisica americano, il sisma e’ stato ancora piu’ potente, 6,3 gradi. Nella centrale nucleare, che e’ ancora in fase di prova prima di essere collegata alla rete elettrica del Paese, la situazione e’ normale, secondo l’agenzia locale Fars. Anche l’azienda russa che ha costruito l’impianto nucleare, situato a 18km da Bushehr, ha detto che il reattore dell’impianto non ha subito danni. “Il personale continua a lavorare a regime normale e i livelli di radiazione sono pienamente entro la norma”, ha detto all’agenzia russa Ria una fonte dell’Atomstroyexport.
Un residente a Bushehr ha raccontato che la casa sua e quella dei vicini sono state scosse visibilmente ma non danneggiate. La scossa e’ stata decisamente meno violenta di quella che, due anni fa, colpi’ il Giappone, scatenando uno tsunami che fece saltare l’elettricita’ e mando’ in tilt i sistemi di raffreddamento dell’impianto nucleare di Fukushima, facendo fondere tre reattori. L’Iran e’ l’unico Paese al mondo che gestisce una centrale nucleare che non aderisce alla Convenzione sulla Sicurezza Nucleare, siglata dopo il disastro di Chernobyl, nel 1986. Ma Teheran ha ripetutamente respinto le preoccupazioni per la sicurezza dell’impianto, costruito tra l’altro in una zona altamente sismica: uno studio pubblicato la scorsa settimana da un think-tank americano (Carnegie Endowment e la Federation of American Scientists) ha denunciato che l’impianto di Bushehr riposa ‘sinistramente’ sull’intersezione di tre faglie tetoniche. Del resto tutto l’Iran e’ in una zona altamente sismica e i terremoti sono comuni: alcuni di essi, di potenza devastante, hanno causato migliaia di morti negli ultimi decenni. L’ultimo con gravi conseguenze, con una magnitudo molto simile a quella odierna, fu nell’agosto dell’anno scorso, nella provincia dell’Azerbaijan orientale, quando morirono 306 persone e 4.500 rimasero ferite. Ma in attesa di notizie piu’ fresche dalla zona, il ricordo corre al dicembre 2003, quando un potente terremoto mise in ginocchio l’oasi di Bam: morirono 31mila persone, un quarto della popolazione, e venne rasa al suolo l’antica cittadella di fango, orgoglio millenario della citta’.

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