La terra ha tremato di nuovo oggi nella catena dell’Hindu Kush, nell’Afghanistan orientale al confine con il Pakistan, causando almeno 18 morti – secondo un bilancio provvisorio – e oltre 70 feriti, mentre inondazioni hanno colpito una regione del nord afghano, provocando la morte di almeno 15 persone. Il sisma, di magnitudo 5.7, secondo la misurazione dell’ Istituto geofisico statunitense (Usgs), e’ stato avvertito anche nel Pakistan settentrionale, nelle vallate del Kashmir e fino alla metropoli indiana di New Delhi dove ha fatto oscillare i palazzi piu’ alti.
Le province afghane piu’ colpite sono state quelle orientali di Nangarhar, Kunar e Laghman, dove si sono registrate 14 vittime, secondo le fonti della Mezza Luna Rossa afghana (Arc). L’epicentro e’ stato localizzato a una profondita’ di 65 chilometri nella catena montagnosa del Mehtarlam, a circa 25 chilometri dalla citta’ di Jalalabad, dove si e’ scatenato i panico tra i 200 mila abitanti. Le autorita’ locali hanno anche riferito di oltre 300 case danneggiate e di decine di capi di bestiame morti nei crolli di strutture. La scossa ha seminato il panico tra la popolazione di Kabul, Nangarhar, and Kunar, ma anche in Pakistan, nella provincia di Khyber Pakhtunkwa e in quella Punjab. Molti residenti si sono precipitati in strada per il panico. Per quanto riguarda il Pakistan non si hanno tuttavia notizie di danni o di vittime. Un’altra catastrofe si e’ abbattuta in questi giorni nella provincia settentrionale di Balkh, colpita da inondazioni che hanno provocato anche in questo caso 15 morti e centinaia di senza tetto. Diversi distretti nei pressi del capoluogo di Mazar-i-Sharif, quarta citta’ piu’ grande del Paese, sono allagate e la popolazione costretta a vivere all’addiaccio. Lo scorso 16 aprile, un sisma con epicentro al confine tra Iran e Pakistan, in una zona particolarmente arretrata, aveva ucciso 34 persone e distrutto interi villaggi. Centinaia di case fatte con mattoni di fango si erano sbriciolate nel Baluchistan pachistano dove il bilancio delle vittime e dei disastri e’ stato piu’ pesante. Come e’ per la catena afghana dell’Hindu Kush, anche la zona sulla frontiera fra Iran e Pakistan, si trova al crocevia delle quattro grandi placche tettoniche, quella Arabica, l’Eurasiatica, l’Indiana e l’Africana, le cui spinte compressive sono spesso causa di devastanti terremoti.