Tra questa notte e domani il picco massimo delle meteore Liridi: in attesa dell’eclissi di Luna

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Tra questa notte e domani si assisterà al picco massimo delle meteore Liridi, lo sciame causato dai detriti dell’antica cometa Thatcher (C/1861 G1). Un evento che secondo gli scienziati della NASA si verifica da circa 2600 anni nel mese di Aprile, anche se questa volta è probabile che la visione sia meno intensa rispetto agli scorsi anni. Tra i fattori a svantaggio degli astrofili , tempo permettendo, ci sarà una Luna quasi piena, che con il suo intenso bagliore non permetterà una visione contrastata del firmamento. “Lontano da fonti luminose e con un cielo terso, sarà tuttavia possibile osservare sino a 20 meteore per ora, specie nella seconda parte della notte”, dicono i funzionari dello Space Telescope Science Institute. Con una velocità di circa 176.000 Km/h, questi granelli di sabbia entrano nella nostra atmosfera disintegrandosi come strisce di luce. Sono le stelle cadenti. Talvolta, in presenza di frammenti più grandi, si può assistere agli ormai noti “bolidi”, che assumono le sembianze di vere e proprie palle di fuoco che talvolta terminano la corsa con un’esplosione (flare) o con boom sonici. Non è possibile prevederli, e nella stragrande maggioranza dei casi non sono nemmeno associabili agli sciami organizzati. Per osservare le meteore è necessario guardare tutta la volta celeste, anche se la direttrice delle stesse seguirà sempre il radiante, ossia il punto nel cielo dal quale le meteore sembrano provenire. Tale punto fornisce la denominazione allo sciame, che in questo caso, com’è facilmente intuibile, si tratta della costellazione della Lira. Le Liridi sono in genere brillanti come le stelle della costellazione dell’Orsa Maggiore, che equivale a dire che possiedono una magnitudine mediocre. Quando però la Terra transita in un’area più densa di detriti cosmici, queste possono intensificarsi e rendersi particolarmente interessanti.

L’osservazione non occasionale di questo evento deve seguire alcune regole di base e qualche strategia di osservazione. Innanzitutto in caso di visione da aree montuose o in presenza di temperature rigide, è necessario coprirsi e avere a portata di mano una buona bevanda calda. Ideale sistemarsi su una sedia reclinabile o diffondere una spessa coltre sopra una macchia di terreno pianeggiante.  Come detto le meteore possono apparire in ogni area del cielo, per cui l’ausilio di uno strumento può rivelarsi controproducente. I binocoli o ancor peggio i telescopi, grazie all’ingrandimento, penalizzano l’ampio campo visivo dell’occhio umano, diminuendo la probabilità di catturare una scia luminosa in qualche angolo del firmamento. Il nostro occhio ha la necessità di adattarsi alla visione notturna, e per far questo impiega solitamente 20-30 minuti. Affinchè non si perda questo adattamento, è necessario utilizzare lampade di luce schermata di rosso. Questi piccoli accorgimenti potrebbero cambiare la visione anche a due soggetti posti nella stessa località. La pioggia di meteore Liridi non è certamente tra le più famose dell’anno, ma il primo sciame di cui si hanno osservazioni storiche, osservate per la prima volta dai Cinesi alcuni secoli avanti Cristo. E per questo tra le più affascinanti dell’anno. L’evento precederà di qualche giorno un’eclissi di Luna visibile anche dall’Italia, della quale è possibile trovare informazioni dettagliate in questo approfondimento.

Illustrazione: Bob King
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