La sonda spaziale Cassini della NASA ha ripreso con un dettaglio senza precedenti un enorme uragano nei pressi del polo nord di Saturno. Le immagini ad alta risoluzione riprese nel visibile, indicano che l’occhio del ciclone è vasto circa 2000 chilometri, ossia venti volte più grande degli uragani medi che si sviluppano sulla Terra. Secondo gli scienziati dell’Agenzia Spaziale, i venti presenti sul bordo esterno della struttura stanno viaggiando a 530 Km/h. Anche se il gigante gassoso non presenta vaste distese di acqua, questi fenomeni si verificano utilizzando il vapore acqueo presente nell’atmosfera composta da idrogeno. A differenza degli uragani terrestri che tendono a dirigersi alla deriva verso nord man mano che la Terra ruota, l’uragano su Saturno staziona da anni nei pressi del polo. Nonostante l’enorme divario di potenza tra gli uragani terrestri e quelli saturniani, le tempeste sui due pianeti presentano delle analogie. Entrambi, ad esempio, hanno un occhio centrale contenente nubi molto basse o privo di formazioni nuvolose; inoltre le nubi alte che formano le pareti dell’occhio hanno caratteristiche comuni e su entrambi i pianeti le formazioni ruotano in senso antiorario nell’emisfero settentrionale.
La tempesta fu individuata dalla sonda già al suo arrivo in orbita di Saturno nel 2004. In quel periodo, tuttavia, l’uragano si trovava nella parte non illuminata dalla luce solare, nell’inverno saturniano. Per questo motivo la Cassini ha dovuto attendere l’avvento della primavera nel mese di Agosto 2009 per ottenere le prime immagini ad alta risoluzione. Ora, la sonda della NASA ha ripreso la tempesta dopo aver effettuato un cambiamento di posizione nell’orbita, rilevando una visione mozzafiato. In precedenza, infatti, la sonda era posizionata in un orbita equatoriale, dalla quale non poteva osservare le regioni polari. In definitiva, gli scienziati cercano attraverso queste osservazioni di capire il meccanismo che regola questi enormi vortici nell’atmosfera di Saturno, nella speranza di approfondire la conoscenza degli uragani della Terra. Guardando il pianeta da diversi punti di osservazione, è possibile rilevare più informazioni sugli strati di nubi che coprono la totalità del globo.