Gran freddo e nevicate tra l’Alaska e il Canada settentrionale; fino a mezzo metro di neve a Terranova, ancora ghiacciato lo Stretto di Bering

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La mappa evidenzia l’esteso innevamento su buona parte dell’Alaska e del Canada settentrionale. Si nota anche il ghiaccio che copre la baia di Hudson e lo Stretto di Bering (credit NOAA)

Mentre alcune aree del pianeta iniziano a sperimentare le prime feroci ondate di calore della primavera boreale, si pensi ai  +50°C all’ombra raggiunti sull’area meridionale pakistana o i +47°C +48°C raggiunti sulla vicina India, in Alaska prosegue il lungo periodo di freddo. Da diverse settimane, infatti, grazie allo stazionamento del nucleo principale del vortice polare sul mare di Beaufort, con masse d’aria molto gelide a tutte le quote, l’Alaska continua ad essere investito da aria gelida che mantiene le temperature su valori largamente al di sotto delle medie del periodo. Le basse temperature, largamente negative su buona parte del territorio dello stato americano, stanno contribuendo a mantenere un innevamento ancora piuttosto esteso. Al contempo, le acque attorno lo Stretto di Bering e del golfo dell’Anadyr continuano ad essere ricoperte da un sottile strato di ghiaccio che si estende fino all’isola di Nunivak e nell’area poco a nord della baia di Bristol. La notevole estensione dei blocchi di ghiaccio marino a sud dello Stretto di Bering è incentivata dalla prevalente ventilazione dai quadranti settentrionali, che in questi ultimi mesi ha sospinto il ghiaccio marino a sud dell’isola di San Lorenzo, appena a nord dell’arco delle isole Aleutine. I venti da Nord, attivati a causa del lungo stazionamento di cellule anticicloniche fra il mar della Siberia Orientale e l’estremo oriente siberiano, hanno spostato i blocchi di ghiaccio presenti sul mare dei Cukci verso la parte interna dello Stretto di Bering, dove ormai da alcuni anni il ghiaccio mantiene una estensione davvero considerevole, mentre altre aree del mar Glaciale Artico, anno dopo anno, continuano a perdere enormi quantità di blocchi di ghiaccio.

Nei giorni scorsi il gelo che da settimane interessa l’Alaska si è addirittura intensificato, tanto che in alcune località, sulla costa settentrionale dello stato, la colonnina di mercurio è scivolata al di sotto dei -18°C -20°C. Su tutti spiccano i -24.4°C di minima registrati dalla stazione di Deadhorse, ubicata quasi sul livello del mare. Si tratta di una temperatura fra le più basse mai registrate in questo periodo dell’anno in tutto l’emisfero boreale, a bassa quota (quasi pianeggiante).  Il dato di Deadhorse potrebbe anche avvicinarsi  al record di freddo mensile per le località prossime al livello del mare. Per il momento il record di freddo per le stazioni artiche, nel mese di Maggio, è di -35.0°C. Quello di Giugno, invece, si aggira sui -17.8°C, per quel che concerne i luoghi pianeggianti o collinari. Di certo si tratta di valori notevoli per il mese di Maggio. Se si considera pure la notevole durata di queste anomalie termiche negative su quasi tutto l’Alaska possiamo parlare di un evento rilevante.

L’estensione dei ghiacci artici vede ancora una volta un incremento in prossimità dell’Artico canadese

Ma il freddo tardivo e le nevicate continuano ad investire pure l’arcipelago artico canadese e i Territori del Nord-ovest, dove nei giorni scorsi il transito di profonde depressioni sub-polari legate all’attività del vortice polare, colme di aria gelida di origine artica a tutte le quote, ha prodotto nuove intense nevicate, accompagnate da forti e gelidi venti, generalmente dai quadranti occidentali. Una di queste circolazione depressionarie, a carattere freddo, evolvendo verso est ha apportato forti nevicate sul settore settentrionale canadese, fra la baia di Hudson, la penisola di Ungava e la parte nord di Terranova, con accumuli anche importanti per il corrente mese. Basti pensare che all’aeroporto di Gander, a circa 100 metri sul livello del mare, a Terranova, si è venuto ad accumulare fino a mezzo metro di neve fresca. Queste nevicate hanno favorito una nuova estensione dei terreni innevati, e quindi delle aree soggette all’effetto “Albedo”, fra i Territori del Nord-ovest, il nord del Quèbec e Terranova. Le masse d’aria artiche, molto fredde, che hanno fatto seguito al vortice depressionario, hanno determinato pure un brusco calo dei valori termici fra la penisola del Labrador e l’isola di Terranova, con la ricomparsa di estese gelate, dalla baia di Hudson fino al nord del Quèbec. Notevoli i -6.0°C di minima registrati a St Anthony. Le pesanti anomalie termiche negative riscontrate fra l’Alaska e l’Artico canadese dovrebbero perdurare fino alla fine di Maggio. Specie se il vortice polare concentrerà il proprio nucleo principale tra il mar di Beaufort e l’arcipelago dell’Artico canadese.

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