Un vulcano subglaciale è un forma vulcanica prodotta sotto la superficie di un ghiacciaio o di un inlandis che viene dunque fuso in una lago dalla lava in aumento, che consente agli scienziati di ricostruire i cambiamenti climatici passati del nostro pianeta. Un nuovo studio, pubblicato il 30 Aprile sulla rivista Nature Communications, suggerisce che un antico vulcano che eruttò 1800 mila anni fa nel Canada occidentale, irruppe da una lastra di ghiaccio spessa circa il doppio rispetto a quanto precedentemente stimato. Per giungere a questa conclusione, il team ha studiato i campioni del Kima’Kho, un vulcano subglaciale parzialmente eroso nella provincia della British Columbia, dopo aver preso misure dettagliate circa il terreno limitrofo. Tali osservazioni hanno dato agli esperti la capacità di rendere i modelli più precisi rispetto alla calotta di ghiaccio regionale.
I ricercatori possono anche studiare i depositi prodotti da queste eruzioni subglaciali, al fine di capire se siano stati creati al di sotto o al di sopra della linea di galleggiamento dei grandi laghi all’interno dei ghiacciai – simili agli anelli d’acqua che vengono lasciati all’interno di una vasca da bagno. Essi sono in grado di estrarre informazioni su come il ghiacciaio si sia evoluto effettuando un’analisi di questi diversi “anelli”, o zone di passaggio. James Russell, un vulcanologo presso la University of British Columbia e autore principale dello studio, in collaborazione con il suo team, è riuscito ad effettuare misure precise dello spessore dello strato di ghiaccio antico al tempo dell’eruzione, avvenuta circa 1,8 milioni di anni fa. I ricercatori sono stati in grado, inolltre, di mappare una zona di passaggio dei depositi piroclastici che hanno lasciato la prima fase dell’eruzione, consentendo accurate stime dello spessore dei ghiacci. Questa tecnica può essere usata anche per altri vulcani subglaciali, molto rari, ubicati per lo più in Islanda, nella Columbia Britannica, nello stato dell’Oregon e sotto i ghiacci antartici. Applicando la stessa tecnica ad altri vulcani subglaciali si riuscirà a fornire nuove frontiere dei modelli paleoclimatici, che considerano tempi ed estensioni delle glaciazioni planetarie.