Nei giorni scorsi il vulcano messicano Popocatepetl ha fatto registrare un significativo aumento della sua attività, con ampio tremore vulcanico accompagnato da emissioni di lava e cenere sino a tre chilometri sopra il cratere principale. I frammenti incandescenti si sono resi facilmente visibili nella notte, scagliati ad una distanza di 700 metri dalla sommità della montagna. I limitrofi villaggi di San Juan Tianguismanalco, San Pedro Benito Juárez e la città di Puebla sono stati interessati dalla caduta di cenere e lapilli, con qualche lieve disagio. Nella giornata del 9 Maggio sono state registrate ben 28 esplosioni, con culmine alle 5:16 e alle 7:01 ora locale. In queste ore il tremore vulcanico continua a mantenersi su livelli elevati, ma al momento la situazione non desta particolari preoccupazioni. Il governo, tuttavia, mantiene l’allerta gialla di fase tre, livello che indica la necessità di tenersi pronti ad una eventuale evacuazione. Il Popocatepetl, uno dei vulcani più attivi della nazione, ha eruttato per 18 volte dal 1354. Da quasi 20 anni produce esplosioni a intervalli regolari e talvolta eruzioni significative. Con i suoi 5452 metri di altezza e ubicato a 70 chilometri a sudest di Città del Messico, il suo nome significa “montagna che emette vapore”, ed è al centro di numerose leggende locali vista la sua imponenza. Le autorità dell’aeroporto internazionale di Huejotzingo, nel centrale stato di Puebla, ieri sera hanno chiuso lo scalo, come misura precauzionale, a causa dell’accumulo di ceneri del vulcano Popocatepetl sulla pista di atterraggio.