Il percorso della 19/a tappa del 96/o Giro d’Italia di ciclismo e’ appeso a un filo ed e’ legato al meteo. Le previsioni delle prossime ore sono pessime e, se verranno confermate, appare assai improbabile che la corsa rosa approdi sulle vette dolomitiche. Il programma prevede una frazione con tre vette che superano abbondantemente i 2 mila metri – il Gavia, a quota 2.618 metri; lo Stelvio (Cima Coppi, abbinato al trofeo ‘Torriani’), a 2.758; l’arrivo in Val Martello, alto 2.059. La prima salita misura 16,500 km e presenta pendenze che vanno dal 5,3 all’8,8 per cento; la seconda ascesa misura 21,700 km, con pendenze dal 4,1 al 7,8 per cento; per arrivare al traguardo, i corridori dovranno scalare 22,350 km, con pendenze dal 3,4 al 9,1 per cento. Purtroppo, pero’, sono previste nevicate anche a soli 1.200 metri, dunque il destino della prima delle due tappe dolomitiche e’ in bilico. Il ‘piano b’ e’ pronto, ma e’ chiaro che qualsiasi modifica alla frazione di domani sarebbe assolutamente negativa per la competizione a tappe italiana. La partenza e’ prevista sulla Statale 42, alle 12,35, a Ponte di Legno; l’arrivo alle 17,15, nell’Enzian Huette della Val Martello (Martelltal). Previsti gli attraversamenti delle province di Brescia, Sondrio e Bolzano, dalla Lombardia al Trentino Alto Adige. Due i traguardi volanti: il primo al km 104,5 di Lasa; il secondo al km 126,1 di Martello (Martell). Tre i Gran premi della montagna, tutti di 1/a categoria: sul Gavia, dopo km 23,3; sullo Stelvio (70,3 km), all’arrivo della Val Martello, dopo 139 chilometri. Le preoccupazioni legate al maltempo riguardano non tanto le salite, dove comunque e’ presente anche il rischio di valanghe, quanto le discese, con temperature molto basse, in grado di creare non pochi problemi ai corridori.