Il Giro d’Italia quest’anno racconta la ricchezza geologica del nostro Paese: il 15 una tappa in ricordo del Vajont

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“Con la partecipazione dei geologi al Giro d’Italia si vuole dare un contributo di conoscenze ai meravigliosi paesaggi italiani attraversati dalle tappe, figli dell’immenso patrimonio geologico che caratterizza il nostro Paese”. Lo ha affermato Gian Vito Graziano , Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi , alla vigilia dell’importante partecipazione all’edizione 2013 del Giro d’Italia . Il nostro Paese è davvero un manuale di geologia con paesaggi di straordinaria bellezza immortalati da poeti, scrittori , pittori di tutte le epoche . Ad ogni tappa un geologo descriverà i luoghi evidenziandone le caratteristiche geologiche.

“La valorizzazione del patrimonio naturalistico deve fondarsi sulla consapevolezza che la conoscenza e la comprensione dei beni geologici, dell’ambiente e del paesaggio – ha proseguito Graziano –  e lo sviluppo dei sistemi di conservazione della natura, coniugano le possibilità di contribuire all’offerta di condizioni di generale benessere, estetico, sociale ed economico, di cercare nuove opportunità di studio e ricerca degli stessi beni naturali e, non ultimo, di creare condizioni per nuovi sbocchi occupazionali. La valorizzazione del patrimonio naturalistico diventa allora servizio sociale, contribuendo allo sviluppo civile, economico e culturale delle comunità locali. E’ in questa direzione che si è mosso il Consiglio Nazionale dei Geologi”.  Il Giro d’Italia renderà omaggio ai 1909 morti della tragedia del Longarone con una tappa che giungerà in quei luoghi  il 15 maggio .  Era il 9 Ottobre del 1963, quando una frana si staccò dal Monte Toc e si riversò nel bacino della diga, creando un’onda che investì con forza Erto, Casso , Longarone ed i loro abitanti .

L’intero 2013 sarà dedicato a quelle vittime, a quei momenti che sono entrati nella storia del nostro Paese. “La frana del Vajont – ha concluso Gian Vito Graziano – individua forse l’avvenimento dal quale hanno preso l’avvio quegli studi che oggi sono considerati la base della moderna geologia applicata”.

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