Circa 2500 anni fa Adria, la città in provincia di Rovigo, era un fiorente porto sull’Adriatico: serviva da scalo alle navi provenienti dalla Grecia e diede persino il nome al mare sul quale si affacciava. Ora la costa dell’Adriatico è lontana 25 chilometri: questo significa che in tempi storici la terra ha “rubato” al mare dello spazio con un ritmo di avanzamento di un chilometro ogni cento anni, e cioè dieci metri all’anno. Come è potuto avvenire questo cambiamento così repentino? Qual è la forza della natura responsabile di ciò? E’ stato un fiume, il più grande di quanti scorrano in Italia: il Po. Questo fiume (con l’attiva collaborazione dei suoi affluenti, sia di destra che di sinistra), trasporta al mare la terra, i ciotoli, il limo che strappa alle montagne. Nel corso dei millenni, via via che le Alpi e gli Appennini si sollevano sotto l’azione di potenti spinte, il Po e i suoi affluenti le erodevano e riempivano quell’enorme bacino marino che divideva le due catene montuose: nasceva in questo modo la Pianura Padana. Oggi questo fenomeno non ha più quelle gigantesche dimensioni del passato. Il delta del Po continua ad avanzare nel mare verso le coste della Slovenia. Evidentemente le piene a cui noi oggi siamo abituati sono ben altra cosa rispetto a quanto la natura è stata capace di svolgere nel corso dei millenni passati.