A un solo anno dal terremoto che ha sconvolto l’Emilia, la Lombardia e il Veneto, la terra torna a far paura. Dopo la scoperta nelle campagne di San Giovanni del Dosso, nel mantovano, ora è la volta della bassa reggiana, dove Pietro Pignaroli, coltivatore di Campagnola Emilia, ha visto spuntare una buca nei campi che circonda la sua casa di via San Bernardino. Il fenomeno, da quanto si legge sulla Gazzetta di Reggio, è del tutto simile a quello osservato nel mantovano, ed è una replica dell’evento che lo scorso anno anticipò il sisma di magnitudo 5.9 dello scorso 20 Maggio. Il fenomeno, non correlato scientificamente ai terremoti, quantomeno non ancora, cominciò a verificarsi soltanto a qualche giorno dalla prima scossa. Dalle testimonianze dell’agricoltore, pare che dall’interno di questo “sfiato” si sprigioni un fortissimo odore che ricorda un gas, che come per San Giovanni del Dosso, non è metano. Preso dalla curiosità e dalla preoccupazione, infatti, il coltivatore ha svolto delle ricerche personali, ipotizzando che si tratti dello stesso fenomeno. Già un anno fa Pignaroli convocò gli esperti per un sopralluogo, rivelatosi poi vano. Il ribollire della terra è molto forte, ed è stato confermato che si tratta di un fenomeno di “rilascio di fluidi e gas dal terreno“, come ha riferito alla Gazzetta di Mantova il geologo capo della provincia lombarda. Escluso il metano, tra le ipotesi c’è quella dell’anidride carbonica.