Due telescopi spaziali della NASA hanno catturato quella che sembra essere la più potente esplosione stellare mai rilevata. Un evento cosmico luminosissimo, considerando la distanza alla quale è avvenuta l’esplosione: 3,6 miliardi di anni luce dalla Terra. Autori della scoperta il telescopio spaziale Swift e il telescopio spaziale a raggi Gamma, Fermi, che hanno testimoniato la fase finale di una stella super massiccia. “Abbiamo atteso a lungo un evento simile”, dice Julie McEnery, scienziato a capo del progetto Fermi della NASA. “E’ durato così a lungo – spiega – che un buon numero di telescopi a terra sono stati capaci di riprenderlo mentre le osservazioni spaziali erano ancora in corso“. Il lampo gamma, avvistato nella costellazione del Leone, è stato tre volte più energetico di qualsiasi altro lampo di raggi gamma mai registrato.
Secondo i funzionari dell’Agenzia Spaziale, GRB 130427A (questo il suo nome in codice), è stato anche il più duraturo, dal momento che è rimasto visibile per buona parte della giornata. I lampi di raggi gamma sono le esplosioni più luminose osservate nell’Universo. Gli astronomi pensano che questi eventi si verifichino quando le stelle massicce a corto di combustibile nucleare collassino sotto il proprio peso, sparando verso l’esterno getti di materiale alla velocità della luce. Ma non è l’unica teoria come vedremo. Il telescopio Swift ha catturato l’esplosione meno di un minuto dopo dal suo inizio. Dalle stime dei ricercatori, si è poi appreso che l’evento è stato anche il più vicino mai osservato. Per decenni, non si è saputo quasi nulla sui gamma-ray burst: ne erano sconosciute le origini e la distribuzione, spaziale e statistica. Secondo le teorie correnti, queste potenti emissioni di raggi gamma sono generate dall’accrescimento di materia su un buco nero. Molti sono i fenomeni che possono generare questo sistema buco nero+disco di accrescimento, ad esempio il collasso gravitazionale di una stella rotante e molto massiccia, la coalescenza di due stelle di neutroni o di una stella di neutroni ed un buco nero. In media queste esplosioni avvengono a distanze più elevate, per cui l’obiettivo è ora quello di trovare una supernova emergente all’interno dell’area dell’esplosione, al fine di tracciare le origini del lampo di raggi gamma. Si spera di farlo entro la metà di Maggio.