Maltempo al nord, è emergenza a Varese e in provincia: la Coldiretti chiede lo “stato di calamità”

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Produzione di mais e fieno ridotta fino al 50%, ortofrutta decimata anche del 90%, cereali minacciati dalle malattie fungine, alberi da frutto con sofferenze vegetative e scarsità di impollinazione. E, come se non bastasse, florovivaisti alle prese con costi di produzione alle stelle e costretti a mantenere accese anche fuori stagione le caldaie per riscaldare le serre. È un autentico bollettino di guerra quello stilato da Coldiretti Varese e contenuto in una relazione che, inviata all’Ente Provincia, fa il punto sui danni provocati dal prolungato maltempo delle scorse settimane. “Nella provincia prealpina – dice il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori – il maltempo ha lasciato dietro di sé una lunga lista di danni, che ha convinto Coldiretti ad attivarsi chiedere alla Regione il riconoscimento dello stato di calamità naturale per la Lombardia. Gli agricoltori fanno i conti con la distruzione delle semine appena fatte sperando che il tempo tenesse, dopo settimane di pioggia battente. Invece, anche questa ieri le piogge sono tornate a colpire il territorio. E Oltre al problema dell’eccesso di acqua c’è anche quello dei funghi e dei parassiti che con questo clima umido trovano il loro habitat ideale. Ci vorranno diversi giorni di bel tempo per far asciugare i terreni e in ogni caso non basterà per mettere in sicurezza gli alberi da frutta, in collina come in pianura”.

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