Serie di frane sull’isola indonesiana di Giava: centinaia di abitazioni distrutte e quasi 2000 sfollati

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L’isola indonesiana di Giava è alle prese con una serie di frane che hanno causato il cedimento di numerose strutture nelle ultime due settimane. Il bilancio provvisorio parla di quasi 2000 persone evacuate dal villaggio di Cimuncang, dove la terra ha cominciato a muoversi lo scorso 14 Aprile. L’ultipo rapporto parla di 587 abitazioni, 16 luoghi di culto, un ufficio e cinque scuole danneggiate, oltre a due chilometri di arterie stradali e un ponte ormai impraticabili. Gli ex residenti del villaggio saranno trasferiti nel villaggio Wirasari, nel sottodistretto del Majalengka, su una superficie allestita di 38 ettari; come sempre accade in queste circostanze, gli sfollati cercano riparo presso le abitazioni di parenti e amici, oltre ai due rifugi temporaneamente allestiti dagli enti preposti.

Al momento è stata allestita una mensa e un presidio sanitario, specie per i più anziani. Non mancano primi piatti, pesce in scatola, olio da cucina, acqua minerale, prodotti per bambini e tende. Circa 12 abitazioni risultano interamente crollate, ma nessuno conosce con certezza le cause di tale fenomeno. Residenti locali hanno riferito che nel cuore della notte sono stati svegliati dalla caduta di tegole e calcinacci, mentre la Terra cominciava a franare. Naturalmente spaventati, è cominciata la fuga, che li ha spinti a vagare nelle campagne prima di poter raggiungere aree più sicure. Le frane sono ancora in corso, e si verificano all’ordine del giorno. La prima colata detritica è avvenuta su un campo di riso pronto per il raccolto, dove si sono aperte anche delle doline di crollo e delle lunghe crepe. L’area colpita ha ora raggiunto i 300 ettari. Secondo alcuni ricercatori del Centro di Ricerca per le Geotecnologie, il fenomeno si è presentato a causa dell’elevato contenuto di acqua nel terreno, dovuto alle precipitazioni elevate o alla conversione dei terreni.   

 

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