Secondo un nuovo studio dell’Università di Kyoto pubblicato su arXiv, i super-flare, eruzioni massicce un milione di volte più potenti di quelle solari classiche (i flare), si verificano di solito sulle stelle che sono in rapidissima rotazione e che hanno delle grandi macchie sulla superficie. Gli scienziati hanno analizzato i dati provenienti dal telescopio Kepler della NASA per rilevare i cambiamenti nella luminosità di stelle simili al Sole note per la produzione di superflare. “I superflare possono verificarsi su stelle di questo tipo una volte in qualche migliaia di anni“, ha spiegato Yuta Notsu, che ha condotto lo studio. Fino a poco tempo si pensava che i superflare non si verificassero su stelle che si muovono lentamente, come il nostro Sole, ma nel 2000 gli astronomi hanno rilevato superflare da nove stelle simili al Sole. Gli studiosi hanno analizzato 365 eventi superflare su 148 stelle con una temperatura superficiale di 5100 gradi Kelvin scoprendo che, sebbene le stelle con tassi di rotazione lenti possano ancora produrre flare energici come quelli delle stelle in rapida rotazione, la frequenza media dei flare era molto inferiore e, inoltre, l’energia del flare era legata alla grandezza delle macchie solari.