Tornado, Giuliacci: “in Italia ce ne sono 30-40 ogni anno, ma più deboli rispetto a quelli degli Usa”

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tornado taranto 2In Italia in media si verificano 30-40 trombe d’aria all’anno, solitamente concentrate tra l’estate e l’autunno. Le zone maggiormente colpite sono le aree pedemontane alpine, alla sfocio delle grandi vallate orientate Nord-Sud, il Friuli, il Ponente Ligure, le coste dall’alta Toscana e del Lazio e la Sicilia orientale“. Lo ha riferito il meteorologo Mario Giuliacci in un approfondimento pubblicato su MeteoGiuliacci.it. “Nelle trombe d’aria italiane – si legge – di solito il mulinello ha un diametro di 50-150 metri, con venti che ruotano intorno al centro del mulinello alla velocita’ di 100-150 km/ora, mentre l’imbuto si sposta insieme alla nube temporalesca alla velocita’ di circa di 30-40 km/ora. Fortunatamente questi ‘mostri’ meteorologici hanno durata breve (difficilmente oltre i 20 minuti), riuscendo cosi’ a percorrere solitamente distanze limitate, in media 5-10 km”.
tornado emiliaI tornado che si formano in primavera invece in Usa nella valle del Mississippi e soprattutto in una particolare area denominata “tornado alley”, sono molto piu’ potenti “almeno di un fattore 10, durano 1-2 ore, percorrono 100-150 km prima di morire, hanno al suolo una proboscide di 700-1000 metri”, ha spiegato l’esperto. “La maggiore violenza e grandezza dei tornado americani rispetto alle nostre ‘trombe’ – si legge – e’ dovuto al piu’ forte contrasto termico nella Valle del Mississippi tra l’aria fredda che proviene dal Canada e l’aria molto calda e molto umida proveniente dal Golfo del Messico”. “La rarita’ del fenomeno e la ristretta area interessata fanno si’ che la probabilita’ che un dato luogo sia investito da una tromba d’aria – ha riferito l’esperto – risulti molto bassa, dell’ordine di un decimillesimo in un anno (come dire che nel corso di almeno 10mila anni quella localita’ potra’ credibilmente essere colpita da una tromba d’aria)”. Sono invece in proporzione piu’ frequenti le trombe marine, che in Italia si osservano soprattutto tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno: “Le zone piu’ colpite sono l’Alto Adriatico (in particolare il tratto di mare di fronte alla Venezia Giulia), le coste abruzzesi, lo Stretto di Messina, i litorali laziali e il Mar Ligure, in particolare il Golfo di La Spezia”, ha detto il meteorologo.

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