Apocalisse inondazioni in Europa, è una catastrofe colossale: le tragiche foto del disastro

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E’ una catastrofe senza precedenti, almeno negli ultimi decenni e in termini di conseguenze economiche: i danni sono irreparabili. Le inondazioni che hanno messo in ginocchio l’Europa centrale non danno tregua ad Austria, Germania, Slovacchia, Repubblica Ceca e Ungheria. Complessivamente gli evacuati sono più di 60.000. Negli ultimi 4 giorni ci sono stati 16 morti, e ancora 4 persone risultano disperse. Solo oggi 30.000 persone sono state evacuate dalla città tedesca di Halle, mentre il Danubio, che si sta gonfiando pericolosamente a Bratislava, ha restituito un’altra vittima di quest’ondata di maltempo, l’ennesimo cadavere.
Oggi l’Elba ha messo a rischio la citta’ di Dresda in Sassonia, dove seicento persone sono state fatte evacuare. E col passare delle ore si e’ aperto un nuovo fronte di allarme ad Halle, nella Sassonia-Anhalt, dove a 30 mila persone e’ stato chiesto di lasciare le loro case. La paura e’ arrivata dalle acque del fiume Saale, che hanno segnato il record degli ultimi 400 anni. In allerta le citta’ di Dessau, Lipsia, Magdeburg e Bitterfeld, dove ieri diecimila residenti sono finiti in centri di accoglienza provvisori. Il governo tedesco parla di ‘autenticacatastrofe”: i danni non sono ancora stati calcolati ma il presidente della Confindustria alemanna Ulrich Grillo ha sostenuto che l’emergenza avra’ l’effetto di ritardare la crescita. E il ministro dell’Economia Philipp Roesler ha messo in piedi un piano in dieci punti per sostenere le imprese colpite.
Ieri era stata la cancelliera Angela Merkel a promettere lo stanziamento immediato di 100 milioni di euro per i danni e le vittime, dopo essere stata sui luoghi del disastro in elicottero. Le forze messe in campo a livello federale sono piu’ che considerevoli: sono mobilitati 40.000 vigili del fuoco e 5.000 militari dell’esercito, impegnati a soccorrere i cittadini ed evitare il peggio.

Nei Paesi vicini, se Praga riprende fiato dopo l’angoscia dei giorni scorsi quando la Moldava ha tenuto in assedio la capitale, in Repubblica Ceca e’ oggi Usti nad Labem ad essere ritenuta ad alto rischio: una cittadina nota per l’industria chimica, nell’ovest del Paese. Qui l’Elba e’ straripato e molti quartieri sono finiti sott’acqua.
Lo stato di emergenza e’ stato dichiarato anche in Slovacchia, dove Bratislava si prepara al picco del Danubio. Nella capitale pero’ non si e’ proceduto a interventi di evacuazione: la zona piu’ a rischio e’ infatti quella del castello, il quartiere Devin, dove il fiume confluisce con la Morava. Un’area separata dal centro urbano piu’ densamente popolato. Intanto in Ungheria il primo ministro Viktor Orban ha proclamato per alcune province lo stato d’emergenza. La piena del Danubio dovrebbe arrivare tra venerdì e sabato. La minaccia pende anche sulla capitale, Budapest, che come è noto è spaccata a metà dal grande fiume.

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