Entro l’anno i Campi Flegrei avranno un piano con criteri messi a regime. La previsione è del capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, oggi a Napoli per un appuntamento alla Regione Campania. “Sui Campi Flegrei abbiamo avuto gli esiti finali di uno studio iniziato nel 2001 che ci ha ridefinito gli scenari“, ha detto riferendosi al parere della Commissione Grandi rischi che il Dipartimento nazionale di Protezione civile ha comunicato oggi alla Regione Campania dopo il lavoro svolto in questi anni da un gruppo di esperti sul rischio vulcanico dei Campi Flegrei. “Mentre per il Vesuvio, che ha un edificio craterico ben definito, i Campi Flegrei sono in una situazione di grande incertezza in cui sono incerti i modi e le modalità di eruzione. Riteniamo – ha aggiunto Gabrielli – che la caldera abbia un diametro di 12 chilometri. Stiamo, quindi, predisponendo un nuovo piano, il più dettagliato possibile, partendo da questi elementi. Confidiamo che entro l’anno una serie di questioni relative ai Campi Flegrei siano messe a regime“. Saranno così i nuovi criteri che terranno conto “dei luoghi e delle incertezze“. “Ci metteremo il tempo necessario – ha concluso Gabrielli – anche qualche mese in più, purché si arrivi a fare le cose correttamente e si arrivi a un prodotto che serva veramente e che non sia un pezzo di carta chiuso in archivio“. Alla luce delle indicazioni della Commissione, ”concentreremo la nostra attenzione, ricalcando l’ambito di azione del nuovo piano rispetto al piano del 2001”. ”I territori interessati saranno probabilmente gli stessi – ha affermato Gabrielli – La commissione si e’ riservata di darci ulteriori indicazioni sui ‘precursori’ che consentira’ di fare una differenziazione per altri ambiti territoriali non ricompresi immediatamente nella caldera vulcanica”. Sul fronte della zona rossa del Vesuvio, Gabrielli ha ricordato che si e’ passati da 18 a 24 Comuni ricompresi nell’area.