Le propaggini più orientali di questo intenso anticiclone di blocco, spingendosi verso nord-est, al di là del Circolo polare artico, arriveranno a lambire l’arcipelago russo della Novaja Zemlja, contribuendo a pilotare verso l’Artico norvegese masse d’aria molto miti, di lontane origini sub-tropicali marittime, fino al mare di Barents (completamente libero dai ghiacci) e alle isole Svalbard. Osservando le mappe delle isoterme alla quota di 850 hpa si nota l’afflusso di una lingua di aria molto più mite, nella libera atmosfera, che spingerà l’isoterma di +7°C +8°C fin sulle Svalbard, in piena regione artica, dove le temperature, sia in quota che nei bassi strati, subiranno un brusco aumento, portandosi su valori largamente positivi su quasi tutto l’Artico norvegese, con l’afflusso delle tiepide correnti da SO e S-SO. Vedere simili isoterme a 850 hpa nel cuore del mar Glaciale Artico è davvero molto raro, oltre che letale per i ghiacci del Polo Nord. Questa imponente avvezione di aria calda, che risalirà lungo il bordo occidentale del robusto blocco anticiclonico che stazionerà fra mar di Norvegia e Scandinavia, con moderate correnti da SO e S-SO che risaliranno dal tratto di oceano a sud dell’Islanda, persistendo per diversi giorni determinerà una forte anomalia termica positiva che si ripercuoterà fra l’alto mar di Norvegia ed il mare di Barents, con valori di oltre i +4°C +5°C superiori rispetto alle medie per il periodo. Tali anomalie si estenderanno fino alla Novaja Zemlja, che anche stavolta fungerà un po’ da spartiacque con il resto del mar Glaciale Artico, che essendo coperto dal ghiaccio subirà ancora gli effetti dell’”Albedo”.
Incredibile ondata di calore sull’Artico norvegese; la +8°C a 850 hpa raggiunge le Svalbard, ma il vortice polare resiste
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