Almeno 8 morti, altrettante persone che mancano all’appello e migliaia di sfollati: e’ il bilancio di un week-end di forti piogge e allagamenti, in numerose regioni della Germania, Repubblica Ceca e Austria. Ilmaltempo di una primavera che tarda ad arrivare e che ora minaccia Ungheria, Slovacchia e Polonia. In Germania, dove c’e’ stata almeno una vittima, la situazione e’ drammatica, specialmente in alcune regione della Turingia, nell’est del Paese, e nella citta’ di Passau, in Baviera, dove il centro storico e’ allagato da due giorni. Oggi sono state inviate a Passau squadre di soldati, per partecipare ai lavori di contenimento degli argini e rafforzare le dighe con sacchi; e’ stata sospesa la fornitura idrica per motivi di sicurezza, mentre l’ospedale e’ rifornito con acqua sicuramente potabile.
Se nelle prossime ore la situazione migliorera’, il ripristino del funzionamento degli acquedotti cittadini e’ previsto per domani. Sempre piu’ critica la situazione anche in molte citta’ della Sassonia, minacciate dalla piena del fiume Elba, che a Schoena ha gia’ raggiunto 7 metri di altezza, con il livello che mercoledi’ potrebbe salire fino a 11,05 metri, mentre quello normale e’ di 2,14 metri. Il governo bavarese ha attivato l’allarme in molte zone dello Stato, perche’ ieri si erano registrati livelli di 9 metri del fiume Inn e di quasi due metri nel Danubio. La massa d’acqua di questi fiumi sta correndo verso l’Austria, dove ci sono stati gia’ due morti, e le acque sono cresciute soprattutto negli Stati di Voralberg, nel Tirolo, a Salisburgo e nell’Alta e Bassa Austria. Oltre un centinaio di strade chiuse al traffico in Bassa Austria, numerose altre bloccate nel Voralberg, in Tirolo, Salisburgo e Alta Austria, dove si sono registrati numerosi smottamenti.
E se la pioggia non cessa, si teme che il livello del Danubio possa uguagliare quello del 2002, il piu’ alto negli ultimi 100 anni. Nella Repubblica Ceca, dove il numero delle vittime e’ salito a cinque, il governo ha dichiarato lo stato d’emergenza in gran parte del Paese, compresa la capitale, Praga. Il timore e’ che si ripeta il dramma del 2002 quando, a causa delle devastanti alluvioni, morirono decine di persone. Si teme che la Moldava raggiunga il suo picco massimo e le autorita’ si affannano a proteggere il centro storico di Praga: nella notte, oltre 2.600 persone hanno dovuto essere evacuate dai pompieri nelle zone piu’ minacciate. Nel timore di inondazioni, a Praga sono stati fermati i trasporti, chiuse le scuole, chiuse varie stazioni della metro; chiusi anche i musei Kampa, Smetana, Nýprstek e quello della Musica Ceca, le cui collezioni sono state trasferite in luoghi piu’ sicuri, lontane dalla Moldava. Le inondazioni hanno riguardato amche, seppur in misura minore, le regione sud-ovest della Polonia; e meteorologi hanno avvertito di nuove precipitazioni in arrivo: sono in allerta almeno 16 localita’, mentre vari villaggi vicino a Kamienna Gora, alla frontiera con la Repubblica Ceca, sono alluvionate. Le autorita’ polacche hanno approvato aiuti fino a 1.400 euro per le famiglie interessate. E per tutta la giornata, gli abitanti dei villaggi hanno lavorato per rafforzare gli argini fluviali e proteggere le case dall’acqua. Anche la Slovacchia si prepara a proteggere le sue citta’ e campagne, oltre soprattutto alla capitale, Bratislava, minacciata anch’essa dalla crescita del Danubio.