La tragedia del Gran Paradiso: alpinista morto assiderato, si cerca un altro cadavere

MeteoWeb

Sorpreso dal maltempo e morto assiderato, poco sotto la cima del Gran Paradiso (4.061 metri). La stessa dove settantadue ore prima del tragico ritrovamento lo avevano visto per l’ultima volta. E’ stato recuperato alle 13 di oggi, coperto da un leggero strato di neve, e ancora legato a una corda agganciata a un moschettone, il corpo di Luca Corradi, dentista torinese cinquantenne, aiuto istruttore Cai di snowboard alpinismo. Le ricerche del suo amico ancora disperso, Paolo Barbieri, ingegnere trentacinquenne originario di Tortona (Alessandria) ma residente a Torino, proseguiranno domani. Il maltempo, previsto dai bollettini, ha sorpreso entrambi nel pomeriggio di sabato scorso, sulla vetta dell’unico quattromila tutto italiano. Uno scivolo di neve e ghiaccio la parete Nord del Gran Paradiso, dalla quale i due erano saliti, avendo l’intenzione di rientrare con gli sci al rifugio Federico Chabod (2.750 metri) nell’arco di poche ore. Nella parte invernale della struttura i soccorritori partiti a piedi domenica, ancora con condizioni meteorologiche non favorevoli, hanno trovato alcuni loro indumenti. Difficile pero’ trovare tracce su un versante dove nel fine settimana e’ caduto oltre mezzo metro di neve. Oggi, dall’elicottero, che e’ riuscito a superare la vetta, i soccorritori hanno avvistato degli sci che affioravano dalla neve. Vicini, ma non attaccati agli scarponi gialli di Corradi che, vestito per affrontare temperature rigide, ma stanco e privo di riferimenti a causa della fitta nebbia, si era preparato a trascorrere la sua ultima notte montando una luce frontale sul suo casco. A circa 3.900 metri di quota ”aveva cercato riparo dietro ad alcune rocce, sotto alla cima”, spiega Delfino Viglione, comandante del Soccorso alpino della Guardia di finanza di Entreves. Dalle condizioni della sua salma, trasportata in elicottero da Valsavarenche a Courmayeur per il primo riscontro autoptico, il medico legale Maurizio D’Intino ha appurato che ”la morte per assideramento e’ avvenuta al massimo domenica scorsa”. Lo ha riconosciuto la madre, giunta a Courmayeur insieme agli amici, dopo quasi due giornate trascorse a Valsavarenche – base per le partenze delle squadre di ricerca – in un’attesa struggente. Ma il lavoro dell’imponente macchina dei soccorsi non e’ ancora finito: resta infatti da trovare il compagno di Luca Corradi, il trentacinquenne Paolo Barbieri: ”Domani saliremo ancora in quota per continuare la ricerca”, conferma Alessandro Cortinovis, direttore del soccorso alpino valdostano.

Condividi