Le squadre di soccorso impegnate nell’emergenza meteorologica che ha causato morte e distruzione nello Stato settentrionale indiano di Uttarakhand hanno recuperato nelle ultime ore 40 cadaveri nel Gange, all’atezza della localita’ di Haridwar, elemento che ha fatto salire il bilancio ufficiale delle vittime a 207. Lo scrive l’agenzia Pti. Fonti governative hanno precisato che quasi 34.000 persone, fra cui turisti e pellegrini, sono stati salvati, mentre l’impegno e’ di raggiungerne altri 50.000 ancora isolate.
Le pesanti piogge dei giorni scorsi nel Nord dell’India hanno causato inondazioni e smottamenti negli stati di Uttarakhand e Himachal Pradesh. Si e’ parlato addirittura di “Tsunami himalayano”. Sono scattati subito i soccorsi da parte del governo con l’utilizzo anche dei militari. I morti accertati sono circa 150 ma oltre 14.000 persone sono disperse. Centinaia le abitazioni crollate, travolti 40 hotel nei pressi di Gangotri, vicino al tempio di Kedarnath. La zona infatti e’ molto frequentata da turisti e da pellegrini, specie da maggio in poi. Molti villaggi sono stati spazzati via e gli sfollati sono accolti in campi di accoglienza. Caritas India si e’ prontamente attivata. In collaborazione con il partner locale Karuna Social Service Society, con sede a Bijnore, un team di 6 persone sta cercando di monitorare la situazione. Nella zona di Joshimat e Srinagar la Caritas sta fornendo aiuti d’urgenza e generi di prima necessita’ a circa 300 famiglie sfollate. Caritas Italiana, da anni impegnata in India, e’ in costante contatto con la Caritas India ed e’ pronta a sostenere gli interventi da questa avviati.