Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha chiesto al Governo lo stato di emergenza mentre non cessa la paura-terremoto tra la popolazione di Lunigiana e Garfagnana e stasera, per la quarta notte consecutiva, molti dormiranno fuori casa, anche in auto. ”Ho parlato con il prefetto Gabrielli, responsabile della Protezione civile nazionale – ha annunciato Rossi – che condivide questa iniziativa di chiedere lo stato di emergenza”. ”La situazione al momento non appare grave – ha detto Rossi – ma temo che le verifiche di stabilita’ sugli edifici facciano aumentare il numero di coloro che avranno bisogno di trovare ospitalita’ in luoghi sicuri”. Una richiesta ”giusta e da sostenere”, ha commentato per il Governo il sottosegretario ai lavori pubblici Erasmo D’Angelis. E cinque milioni di euro e’ la somma che lo Stato dovrebbe mettere a disposizione degli enti locali per quello che oggi Gabrielli ha definito un ”non evento”, volendo non sminuire, ma dare ”una corretta rappresentazione” dello sciame sismico in Toscana. Ad ogni modo, ha quindi riferito il sindaco di Fivizzano Paolo Grassi, ”il presidente Rossi mi e’ apparso molto determinato, anche rispetto a certi dirigenti della Regione, e ha preso in mano la situazione”. Il sindaco Grassi ieri, come altri sindaci dell’area colpita, aveva espresso un forte disagio, anche psicologico, di abitanti e istituzioni perche’ nel territorio si avvertiva un certo abbandono da parte degli enti centrali. ”Inoltre – aggiunge – e’ qui a coordinare i soccorsi il direttore generale della protezione civile nazionale. Ci sentiamo rincuorati”. Il Dipartimento nazionale di protezione civile da oggi coordina la gestione delle colonne mobili da fuori Toscana con team inviati nell’area interessata dal sisma cosi’ da assicurare il massimo supporto all’azione svolta dalle strutture locali di protezione civile. Anche se oggi le scosse si sono attenuate – la piu’ alta alle 4.30 con magnitudo 3.1, in giornata non sono stati segnalati nuovi danni – la prossima notte saranno migliaia le persone che staranno comunque fuori dalle loro case. Gli edifici dichiarati inagibili (non solo case) sono una sessantina finora e le persone evacuate sarebbero non piu’ di una ventina: nel complesso sono cifre statisticamente basse. Ma sembra alto il numero degli stabili lesionati, pur con varia gravita’, e che avrebbero necessita’ di una pesante ristrutturazione. Percio’ anche coloro che potrebbero rientrare in casa, non lo fanno, per precauzione e per paura. Crepe e cretti causati nei muri da quattro giorni di sisma fanno spavento e la gente aspetta l’okay delle verifiche di vigili del fuoco, Genio civile e tecnici comunali, prima di sentirsi sicura a tornare in casa. Intanto, in Lunigiana nel pomeriggio si e’ scatenato un temporale ma gli allestimenti delle tendopoli in piazzali e campi sportivi vanno avanti. La Regione ha inviato quattro moduli abitativi con 250 posti letto ciascuno che andranno nei comuni di Fivizzano (due moduli), Fosdinovo e Casola. Un altro campo per 50-60 persone e’ gia’ operativo a Equi Terme, mentre in Garfagnana due tendopoli sono state allestite la notte scorsa a Minucciano e altre tre dovrebbero essere pronte per stasera a Camporgiano, Giuncugnano e Gramolazzo per circa 1.100 posti totali rispetto ad una popolazione coinvolta di 7-8.000 persone. La Provincia di Lucca inoltre tiene pronti 24 ricoveri nella valle del Serchio. E colonne mobili del volontariato della protezione civile stanno convergendo da Prato, Arezzo, Marche, Piemonte con cucine da campo, tende, letti, cibo, vestiti e arredi di supporto. Oggi gli esami di maturita’, per la prova del ‘quizzone’, si sono svolti regolarmente in tutta l’area del sisma, anche a Fivizzano dove ci sono tre scuole superiori. Mentre i tecnici, dopo un’ispezione molto accurata, hanno escluso criticita’ alla diga di Vagli di Sotto, tra i comuni vicini all’epicentro.