Il Soccorso alpino valdostano, in accordo con la guardia di finanza, ha deciso di sospendere le ricerche in quota di Paolo Barbieri, l’ingegnere torinese di 35 anni, disperso da sabato scorso sul Gran Paradiso (4.061 metri). Per l’individuazione del corpo si attendera’ lo scioglimento della neve. Nella zona, a circa 3.900 metri di altitudine, martedi’ scorso era stato trovato morto Luca Corradi, compagno di scalata di Barbieri. Il rialzo termico e il conseguente rischio di crolli di pietre dovuti allo scioglimento della neve, hanno portato i soccorritori a interrompere le attivita’ nel primo pomeriggio di oggi. In undici tra guide del Soccorso alpino valdostano, finanzieri delle stazioni del Sagf di Entreves e di Cervinia hanno operato sino dall’alba, con l’ausilio di tre unita’ cinofile. Le operazioni di ricerca – condizionate sin da subito dal maltempo che ha sorpreso i due alpinisti in cima alla vetta nel pomeriggio di sabato scorso – sono iniziate con le squadre a piedi, che domenica avevano trovato alcuni indumenti dei due dispersi nella parte invernale del rifugio Federico Chabod, dove avrebbero dovuto rientrare sciando lungo la parete Nord. A partire da lunedi’ l’elicottero si e’ alzato da Aosta piu’ volte per perlustrare tutti i versanti della montagna e trasportare in quota i soccorritori con le unita’ cinofile. Nessuno dei due alpinisti aveva portato con se’ il dispositivo di ricerca Arva e il loro cellulare non ha piu’ agganciato la rete telefonica. Martedi’ e’ stato trovato il corpo di Luca Corradi. Le ricerche di Paolo Barbieri si sono quindi concentrate in quella zona, a circa 3.900 metri di quota sotto la vetta. ”Con lo scioglimento della neve si potra’ innanzitutto stabilire se il disperso sia o meno in parete”, spiega Delfino Viglione, comandante del Soccorso alpino della Guardia di finanza di Entreves.