Italia promossa, anzi tra i primi della classe per le cure, bocciata in prevenzione. E’ questa la fotografia della lotta ai tumori in Italia scattata dall’Aiom, l’associazione italiana di Oncologia Medica nel corso del congresso dell’American Society of Clinical Oncology (Asco) in corso a Chicago. Nel 2012 i tumori hanno fatto registrare in Italia 364mila nuove diagnosi e 175mila decessi, e la sopravvivenza per tutti i tipi di tumore e’ segnalata in aumento. ”Il 61% delle donne e il 52% degli uomini e’ vivo a cinque anni dalla diagnosi – ha sottolineato Sergio Pecorelli, Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) -. Particolarmente elevata la sopravvivenza dopo un quinquennio in neoplasie frequenti come quelle del seno (87%) e della prostata (88%). Ma e’ necessario aumentare gli investimenti in prevenzione, soprattutto sugli stili di vita, ancora troppo scarsi”. In Italia i farmaci oncologici rappresentano il 25% della spesa ospedaliera per i medicinali, ma incidono solo sul 4% dell’intera nosocomiale. Qualche risparmio potrebbe arrivare dall’introduzione dei farmaci biosimilari, gli ‘equivalenti’ degli anticorpi monoclonali che hanno rivoluzionato le terapie. ”Le maggiori criticita’ legate all’uso di questi prodotti – sottolinea pero’ Stefano Cascinu, presidente Aiom – derivano dal fatto che possono funzionare in maniera differente rispetto all’originatore. E’ necessario quindi che sia posta particolare attenzione ai processi di vigilanza e controllo”