Per metalli pesanti si intendono comunemente tutti quei metalli con numero atomico superiore a quello del ferro (55) con una densita’ molto elevata e che sono causa comune di inquinamento e tossicita’ negli ambienti naturali e negli organismi biologici.
Tale definizione generica e’ stata considerata recentemente da un rapporto IUPAC poco scientifica e affatto coerente; questo perché, all’interno della categoria, rientrano metalli che sono altamente pericolosi per l’ambiente e gli organismi: basti pensare al Mercurio (Hg), al Cadmio (Cd), al Piombo (Pb) o al Cromo (Cr). Ci sono altri elementi poi che sono prevalentemente tossici, ma non in tutti i casi, come ad esempio l’Alluminio (Al), l’Arsenico (As), il Boro (Bo) e il Berillio (Be).
E poi c’è il sottogruppo dei metalli pesanti che non solo non sono tossici né nocivi, ma addirittura sono salutari, indispensabili per l’organismo umano (naturalmente solo fino a certe quantità!). Fra questi ritroviamo ad ex. il Ferro (Fe), il Rame (Cu), il Manganese (Mn) e il Selenio (Se).
Per capirci meglio, riportiamo in questo breve spazio, un esempio pratico, uno su tutti che mi viene in mente: le famigerate patate al Selenio.
Sono state pubblicizzate spesso come “patate speciali”, in effetti il Selenio è un elemento chimico, presente in piccola concentrazione nel corpo umano, ma fondamentale per il suo equilibrio e benessere. Il Selenio presenta infatti importanti proprietà antiossidanti combatte cioè i radicali liberi, sostanze che facilitano l’invecchiamento dei tessuti.
Inoltre sembra anche avere una certa efficace nel contrasti alcune patologie cardiovascolari e nel contribuire a tenere sotto controllo la pressione arteriosa. Aiuta anche il funzionamento della tiroide, ghiandola che ha un ruolo importante nella gestione dello sviluppo e del metabolismo.
Le carenze di Selenio nell’organismo possono facilitare l’insorgenza di malesseri e patologie, quali l’anemia, l’ipertensione, debolezza del sistema immunitario. Tuttavia occorre tenere presente che una carenza di quest’elemento può portare agli anzidetti problemi, ma altrettanto dicasi per una dose eccessiva; tant’è vero che è raccomandata una soglia massima di 200 mcg/giorno, da non superare per evitare il manifestarsi di fenomeni di tossicità, anche gravi.
Inoltre il Selenio è già contenuto naturalmente in molti alimenti (pesce, uova, rognone) quindi queste “patate arricchite al selenio” non avrebbero nulla di speciale e salutare a meno di soggetti dal regime alimentare particolarmente povero e squilibrato.
Ed allora viva i metalli pesanti? Non esageriamo.