Il caldo che sta colpendo in questi giorni una larga parte del Giappone (insiste ormai ininterrottamente dal 6 luglio) ha già ucciso 62 persone solo a Tokyo, mentre migliaia di persone sono finite con malori all’ospedale. Da una ventina di giorni, le temperature superano i +30/+35°C in molte località dell’est, del centro e dell’ovest dell’arcipelago. Nelle ultime tre settimane di luglio, circa 20mila persone sono state ricoverate a causa dell’ondata di caldo, anche gruppi interi di scolaresche o più spesso persone anziane. Questi ultimi, spesso over65, sono le principali vittime del caldo: vengono ritrovati a casa senza vita o nel loro giardino, a volte nelle loro serre. Le autorità nipponiche hanno esortato a usare con parsimonia l’energia elettrica, a causa del deficit di produzione legato all’assenza di reattori nucleari del dopo-Fukushima, in particolare a utilizzare con giudizio i climatizzatori a casa, affinchè le temperature nella abitazioni poco areate non diventino insostenibili. Alcuni cittadini fanno visita agli anziani per ricordare loro di bere a sufficienza e regolare correttamente l’aria condizionata, ma le misure, e gli appelli della stampa, restano insufficienti. La stagione delle piogge, che è stata più intensa ed è terminata molto presto nell’est del Giappone quest’anno, è stata seguita immediatamente da giornate caldissime, mentre le regioni del nord-ovest sono state teatro di precipitazioni violente.