In un piccolo comune francese di poco più di 2.000 anime, Pont-de-l’Isère, alle porte di Valence, non molto lontano da Grenoble, si è verificato un evento atmosferico a dir poco straordinario: ha grandinato.
Ma che ci sarà mai di straordinario o di anomalo, visto che grandina molto sovente. Ebbene, l’anomalia riguarda il tempo di ritorno, visto che a Pont-de-l’Isère non grandinava da quasi cento anni. Nessuno in paese aveva mai visto la grandine, nemmeno i più anziani.
Sui volti dei locali si leggeva quindi un forte stupore frammisto ad un certo spaesamento, un po’ come a Roma quando nevica…
Ma i sentimenti più diffusi e aspri fra le genti del posto sono stati certamente amarezza e rassegnazione; ciò perché Pont-de-l’Isère è un paesello a vocazione prettamente agricola (in prevalenza vigne e frutteti), e molti di queste genti vivono solo di agricoltura.
Il problema è stato che, essendo gli eventi grandinigeni così rari, nessuno degli agricoltori in paese aveva mai assicurato viti e piante da frutta, piante che erano oltretutto prive di impianti antigrandine e di sistemi per proteggere le colture stesse.
Morale della favola, un evento atmosferico ordinario si è così trasformato in un dramma. Si sono registrate infatti perdite del 80, 90% in molti appezzamenti. Ma per alcune aziende agricole tutto il raccolto è andato perduto, tutto il lavoro di un intero anno.
Oltre ai danni alla molta frutta prodotta in questa zona (pesche, albicocche, ciliegie, mele), ingenti anche i danni alle piante, con lacerazioni rilevanti di foglie e rami, e con lo scorticamento dei fusti.
Insomma il 2013 è veramente un anno bizzarro dal punto di vista meteo, dopo la primavera più piovosa degli ultimi 75 anni, le copiose nevicate fuori stagione anche a bassa quota, ecco un altro record, certamente quello più bizzarro: la grandine a Pont-de-l’Isère.