Negli ultimi decenni il Colosseo è stato soggetto anche ad altre sollecitazioni figlie del mondo moderno, come la metropolitana. La linea B della metro di Roma passa infatti proprio al di sotto dell’enorme monumento, bucandone parzialmente il basamento.
Il Colosseo, nei suoi quasi duemila anni di storia, ha sopportato comunque ben altre sollecitazioni. Ad esempio quelle dei terremoti. Roma non è una città ad altissimo rischio sismico, non sono presenti nel suo sottosuolo faglie capaci di generare terremoti potenti. Gli epicentri più vicini si registrano con frequenza nella zona dei Colli Albani, ma anche in questo caso non si tratta di magnitudo alte, anche se talvolta abbastanza forti da provocare apprensione.
L’aspetto attuale del Colosseo, voluto da Vespasiano ed inaugurato nell’80 d.C. dall’imperatore Tito, è il risultato di crolli causati dai terremoti più forti avvenuti negli ultimi duemila anni, come quelli del 443 e 484 d.C., quello catastrofico del 1349 e quello del 1915 nella Piana del Fucino. Anche i terremoti minori hanno agito indebolendo progressivamente la struttura.
Il motivo per cui solo una porzione del Colosseo è crollata a causa dei terremoti mentre altre sono ancora praticamente intatte, è stato individuato recentemente nel diverso tipo di suolo su cui poggia l’antica struttura. È ormai noto che le onde sismiche vengono amplificate quando passano attraverso terreni poco consolidati, per un fenomeno detto di risonanza, mentre non risentono di amplificazioni al passaggio su terreni rocciosi o molto compatti.
Questo diverso comportamento delle onde sismiche a seconda dei suoli viene sempre più considerato nelle mappe di pericolosità, e richiede un lavoro accurato di microzonazione sismica nel quale viene presa in considerazione non solo la probabilità che un terremoto avvenga in un dato luogo e in un certo intervallo di tempo, ma anche l’amplificazione che esso potrebbe avere in ogni punto del terreno.
Intanto ad aprile sono partiti gli scavi per la realizzazione del tratto San Giovanni-Fori Imperiali della futura linea C della metropolitana, e per l’occasione nuovi scavi interesseranno il sottosuolo nell’area del Colosseo, con la realizzazione anche di una galleria pedonale di scambio fra le stazioni Colosseo e Fori Imperiali. Diverse associazioni fra cui Italia Nostra, il Forum Salviamo il Paesaggio ed esponenti del Movimento 5 Stelle hanno lanciato una petizione popolare all’Unesco e ai presidenti di Camera e Senato affinché l’opera venga fermata. Ciò che viene denunciato è l’elevatissimo impatto che i lavori di scavo avrebbero sui tanti monumenti presenti lungo il tracciato, compreso il Colosseo che, secondo alcuni, rischierebbe un ulteriore indebolimento se non addirittura un crollo della struttura.
Fonti:
- Funiciello R., Rovelli A., Terremoti e monumenti a Roma. Le Scienze, maggio 1998;
- Funiciello R. et alii, I Sette Colli – Guida geologica a una Roma mai vista. 2006