Il merito del ritrovamento non va questa volta a studiosi ed esperti ma ad un turista che ha scoperto questi fossili un po’ per caso.
Si tratta di icnofossili, vale a dire tracce lasciate da organismi viventi del passato; tracce in grado di fornirci preziosi dati ed indicazioni sul loro modo di vita ed abitudini alimentari. Gli icnofossili possono essere impronte di deambulazione, tane, buche, resti fecali…
In questo caso si tratta di una dozzina di orme dell’ordine di grandezza di mezzo metro; nelle prossime settimane verranno analizzate da geologi, paleontologi e ricercatori.
Speriamo allora che ci possano fornire nuovi dettagli sulla storia della Terra e della vita, che in fondo è anche la nostra storia.
Ma ciò che lascia perplessi è che questo genere di notizie non ha quasi mai visibilità o comunque ridottissima sui grandi massmedia “tradizionali” cartacei e televisivi.
Si preferisce dare spazio ad eventi di cronaca nera presentati “quasi come delle fiction” o frivolezze sulla moglie di Beckam, o ancora storielle strappa-lacrime tipo l’anatra che salva il micio da un possibile annegamento. La libertà di stampa dovrebbe allora essere subordinata alla sua funzione informativa e pedagogica, perché notizie che inquinano gli animi e mortificano lo spirito critico dei cittadini sono forse peggio del liberticidismo…