Le Ammoniti sono un gruppo di Molluschi cefalopodi estintosi verso la fine dell’era Mesozoica, nel Cretaceo Superiore circa 65 milioni di anni fa; di fatto non hanno lasciato discendenti noti.
Si distinguono soprattutto per la particolare forma della conchiglia che ha l’aspetto di un corno arrotolato, tipo quello di un ariete. La conchiglia si suddivide in una regione anteriore indivisa e in una regione posteriore suddivisa in camere settate; l’animale occupava solo l’ultima, mentre le altre erano occupate come camere d’aria per controllarne il galleggiamento (un po’ come succede oggi per il Nautilus attuale).
La linea di sutura fra le camere è molto indicativa e facilita il riconoscimento specifico; il suo contorno appare piuttosto semplice e lineare specie nelle prime forme, ma è andato via modificandosi fino alle ammoniti più recenti in cui invece si presenta spesso molto frastagliato.
Questi Molluschi colonizzarono esclusivamente gli ambienti marini, erano soprattutto nuotatori e predatori, ma alcuni gruppi erano invece bentonici. Ebbero un’eccezionale diffusione nel passato, distribuiti in areali vastissimi; da cui la loro grande importanza a livello paleontologico: reperti fossili di Ammoniti infatti sono rinvenuti nei sedimenti marini in località varie, sparse un po’ in tutto il mondo.
Le dimensioni di questi paleoanimali erano medio-piccole, centimetriche, variando dai 2-3 cm ai 10-15, tuttavia sono stati ritrovati – appartenenti ad esemplari più recenti – anche dei gusci giganteschi dell’ordine del metro di diametro, ma in certi casi raggiungevano addirittura i 2,5 m.
Questi esemplari enormi possono essere ammirati per esempio a Digne les Bains, una graziosa località termale ai piedi delle Alpi, in Francia, relativamente vicino al confine col Belpaese.
A due chilometri dalla città suddetta si trova infatti un giacimento di calcari, sul quale affiorano splendidi fossili di Ammoniti: oltre al loro valore scientifico, questi reperti sono veramente appariscenti ed appaganti dal punto di vista estetico. Una vera e propria attrazione turistica!
In aggiunta questo affioramento è ubicato all’interno di una zona protetta dal grande valore geologico e scientifico: la Riserva Geologica dell’alta Provenza, che rappresenta la più grande e più rinomata riserva geologica in Europa.
Quivi si possono osservare specie fossili ed affioramenti rocciosi veramente suggestivi e spettacolari. Un vero e proprio museo all’aria aperta, tra l’altro solcato da circuiti per passeggiate con indicazioni, anche con saloni espositivi da poter visitare.
Insomma un vero e proprio viaggio nel tempo. Da provare!