Il Pacifico orientale si scatena sfornando un nuovo uragano; si chiama “Dalila” e presenta un nucleo molto ristretto

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ep201304_5dayMentre sull’Atlantico tropicale prosegue la quiete, date la continue iniezioni di aria molto secca e carica di polvere desertica dal Sahara occidentale, sul Pacifico orientale la stagione degli uragani continua a sfornare nuove tempeste, una dietro l’altra, davanti le coste messicane. Come avevamo previsto, da circa un mese, grazie all’elevato posizionamento dell’ITCZ lungo il Pacifico orientale si stanno delineando le condizioni meteo/climatiche ideali per lo sviluppo di tempeste tropicali o uragani. In questo tratto di oceano Pacifico, a largo dell’America centrale, la formazione della perturbazione tropicale è agevolato dal considerevole sollevamento verso nord dell’ITCZ che sta contribuendo a rinforzare il flusso monsonico davanti le coste dell’America centrale, con l’attivazione di una moderata ventilazione meridionale che si propaga fino agli 8° 10° di latitudine nord. Questi sostenuti venti meridionali sono collegati al flusso dell’Aliseo di SE (attivo nell’emisfero australe), che dopo aver oltrepassato la linea dell’equatore, a causa dell’innalzamento di latitudine dell’ITCZ, irrompe sull’emisfero boreale, con una ventilazione da Sud e S-SO, che sale di latitudine (fino ai 10° di latitudine nord), piegando più da SO, e tende ad interagire e a convergere con le correnti orientali, legate all’Aliseo di NE (sull’emisfero boreale), in uscita dalle alture dell’America centrale.

hurricane dalilaL’interazione fra gli Alisei dei due emisferi sta agevolando lo sviluppo di importanti moti rotatori nei bassi strati, che chiudendosi nei bassi strati e strutturandosi anche alle quote superiori della troposfera si associano all’intensa attività convettiva che caratterizza l’ITCZ, evolvendosi successivamente in vere e proprie circolazioni depressionaria tropicali, capaci di trasformarsi in depressioni o tempeste tropicali, anche di grosse dimensioni. Questo è stato il caso di “Dalila” che proprio nelle ultime ore ha assunto un notevole sviluppo a largo delle coste messicane meridionali, trasformandosi in un uragano di 1^ categoria sulla scala Saffir-Simpson, con venti medi sostenuti ad oltre i 120 km/h e una intensa attività convettiva attorno la profonda struttura ciclonica, che proprio nelle ultime ore ha mostrato il classico occhio centrale, poi successivamente invaso dalle nubi per un successivo indebolimento. Essa presenta una struttura piuttosto insolita a dispetto dei tradizionali cicloni tropicali, con un nucleo centrale molto ristretto che tende ad essere  contrastato, poco più a nord, dall’afflusso di aria molto più secca in quota che contribuirà ad inibire l’attività convettiva lungo il suo lato settentrionale, già smorzato. “Dalila” è sicuramente uno degli uragani più piccoli mai osservati sul Pacifico orientale.

ep201304_ensmodelNelle prossime 12 ore l’uragano potrebbe interessare da vicino l’arcipelago messicano di Revillagigedo (isole in larga parte di natura vulcanica), ed in particolare le rispettive isole di San Benedicto e Socorro, che a breve verranno raggiunte dal bordo occidentale della tempesta, dove si celano gli intensi venti settentrionali, con raffiche anche ad oltre 100-120 km/h nella ristretta area perturbata. L’arcipelago di Revillagigedo, durante il passaggio di “Dalila”, verrà investito da forti venti settentrionali, che produrranno un considerevole moto ondoso, con onde alte anche più di 4-5 metri, e da qualche rovescio di pioggia. Ma non sono attesi fenomeni particolarmente violenti, in grado di arrecare danni significativi in queste isole del Pacifico orientale. Proprio come il suo predecessore “Cosme”, l’uragano “Dalila” rientra in quella categoria di tempeste che possiamo definire “buone”, perché non minacciano le terre emerse, evolvendosi in mare aperto. Già nel corso della giornata odierna, ma soprattutto da domani, l’uragano continuerà ad allontanarsi in direzione del Pacifico centro-orientale, andando progressivamente ad indebolirsi, fino ad essere declassato in una tempesta tropicale.

Ecco l'uragano "Dalila" in azione davanti la costa messicana, si nota la dimensione piuttosto ristretta del nucleo centrale
Ecco l’uragano “Dalila” in azione davanti la costa messicana, si nota la dimensione piuttosto ristretta del nucleo centrale

“Dalila” da venerdì dovrebbe già essersi allontanata in mezzo all’oceano Pacifico orientale, sopra acque superficiali sempre meno calde, dissipandosi in una depressione tropicale in mezzo al Pacifico centro-orientale. La circolazione depressionaria dovrebbe dissipare gran parte delle sue energie durante il passaggio sopra le profonde acque oceaniche del Pacifico orientale. Se fosse nata a latitudini più settentrionali, attorno la Baja California, “Dalila” si sarebbe trovata di fronte un temibile nemico per tutti i cicloni tropicali; le acque fredde trasportate dalla “corrente marina di California”. La “corrente della California” è una fredda corrente marina, alimentata dai sostenuti venti occidentali presenti sul Pacifico settentrionale, che trasporta masse d’acqua piuttosto fredde che impattano sulle coste canadesi della British Columbia, per piegare verso sud e bordare tutte le coste della West Coast, dallo stato di Washington fino alla California e al Messico nord-occidentale. Proprio per la sua influenza le acque antistanti le coste occidentali degli Stati Uniti, un esempio su tutti la California (si pensi all’area di Santa Monica fino a San Diego), sono piuttosto fredde tutto l’anno, con temperature spesso inferiori ai +19°C (ciò può spiegare la scarsa piovosità delle coste della California meridionale o in città come Los Angeles o San Diego).

gl_sst_mmTale corrente marina, una volta raggiunte le coste messicane della bassa California inizia a far ruotare un proprio ramo verso sud-ovest, unendolo alla più calda “corrente nord equatoriale” che agisce sul Pacifico tropicale settentrionale, intorno i 20° di latitudine nord. La presenza della fredda “corrente marina della California” è talmente influente sulla circolazione atmosferica del Pacifico nord-orientale da riuscire a tagliare fuori la California meridionale dalla traiettoria degli insidiosi uragani, che nel periodo estivo si originano a largo delle coste messicane e dell’America centrale. In genere quei pochi uragani o tempeste tropicali che si sono avventurate nel tratto di oceano a sud-ovest delle isole Channel (arcipelago posizionato a largo dell’area costiera di Los Angeles) sono stati prontamente dissipati dalle acque fredde, che hanno ridotto questi sistemi in deboli depressioni tropicali che si sono prontamente colmate poco a largo della costa.

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