Il tramonto del Sole è l’evento celeste più visto dalla popolazione mondiale, anche se quello del 6 Luglio sopra il lago di Cedar Creek, a sud est di Dallas, ha offerto qualcosa in più. Una macchia solare tanto grande da essere osservata anche senza l’ausilio di strumenti, a patto di avere una protezione per la nostra retina. L’evento si è reso visibile anche grazie a qualche nube che ne ha parzialmente oscurato la sua intensa luminosità e alla fitta atmosfera terrestre dei bassi strati. La visione telescopica del Sole mostra un complesso di grandi dimensioni composta da aree più fredde della superficie, alcune delle quali più grandi del nostro stesso pianeta. Il termine macchie, coniato già ai tempi delle prime osservazioni telescopiche, si giustifica dal fatto che esse, in conseguenza della loro “bassa” temperatura, presentano una luminosità inferiore rispetto a quella tipica solare e quindi appaiono come regioni a colorazione più scura (il colore delle stelle, come si è visto in precedenza dipende dalla loro temperatura superficiale).
Le macchie solari sono fenomeni non stabili nel tempo, sia come forma, sia come diposizione, sia in termini numerici. E questi parametri possono variare anche a distanza di poche ore, ma il numero medio di esse osserva un andamento ciclico pseudo sinusoidale con periodo di circa 11 anni. Questo fenomeno fu individuato secoli fa, tanto che da allora è stato costantemente osservato e catalogato, evidenziando inoltre come minimi e massimi numerici possono variare in modo consistente tra un ciclo ed un altro: tanto per capire, vi sono stati cicli con valori massimi di appena 50 macchie ed altri con un numero massimo di macchie 4 o 5 volte più grande.