Le acque delle precipitazioni presentano naturalmente un chimismo leggermente acido (ph 5.5 – 6), in quanto le molecole d’acqua (H2O) reagendo con l’anidride carbonica (CO2) presente in atmosfera formano acido carbonico (H2CO3).
Tuttavia la presenza nell’atmosfera di altre molecole acide prodotte dalle attività antropiche (quali ad esempio ossidi di Zolfo ed Azoto) che si combinano con l’umidità dell’atmosfera, portano ad un aumento della concentrazione dell’acido carbonico, più alla formazione di altri acidi come l’acido solforico o nitrico. Ed allora il chimismo della pioggia si acidifica ulteriormente, ed in modo non naturale.
Così si formano le tristemente famose piogge acide.
Queste acque di precipitazione innaturalmente molto acide portano a tutta una serie di nefasti sconvolgimenti ambientali: impoveriscono il suolo delle sostanze nutritive, trasportano ed accumulano nei fiumi e nei laghi quantità abnormi di ioni provocando eutrofizzazioni, le uova della maggior parte dei pesci non schiudono a quei ph troppo bassi, senza considerare gli effetti sulla salute umana e la degradazione di edifici e monumenti storici.
Insomma è chiaro che quando l’uomo “mette lo zampino” è sempre meglio cercare di cancellarne le tracce…