Era l’unica specie elefantina in Europa a quel tempo; Si parla di mammut meridionale perché arrivava dal sud, dall’Africa e con le condizioni climatiche calde di fine Pliocene, “risalì” verso nord, colonizzando il continente eurasiatico.
Morfologicamente le sue dimensioni erano imponenti, più grandi rispetto a quelle degli elefanti attuali. I maschi adulti raggiungevano infatti 4-4,5 metri di altezza al garrese, 6 m di lunghezza ed un peso di circa 7 tonnellate. Era caratterizzato da lunghe zanne rettilinee e da lunghi arti snelli e una testa piccola, sproporzionati alla dimensione del corpo.
Non era una forma specializzata ma riusciva ad adattarsi a condizioni climatiche ed ambientali diverse, dalle savane, alle foreste, alle steppe. Ciononostante circa 700.000 anni fa il clima si raffreddò notevolmente in modo estremo, trasformando le pianure e le savane di Europa e Asia in steppe freddissime. L’elefante meridionale si differenziò allora dapprima in sottospeci, fino poi a scomparire definitivamente; lasciò il posto a successori in grado di sopportare i freddi polari dell’Era glaciale: il mammut delle steppe e il “celeberrimo” mammut lanoso.