Fu Henry Kjellson, un ingegnere svedese costruttore d’aeroplani, a raccontare nel libro “The lost techniques”, la strabiliante esperienza del Dr Jale, il suo amico svedese che, avendo il privilegio di soggiornare in un lamastero tibetano, riuscì a documentare e filmare come i monaci riuscissero a sollevare massi pesantissimi e a spostarli a 250 metri d’altezza, utilizzando unicamente la levitazione acustica.
Vide con i suoi occhi un fenomeno che per le leggi fisiche del tempo non poteva esistere: col solo suono di tamburi e trombe, i monaci riuscivano a sollevare grosse pietre di pesi differenti dal suolo che, arrivate a 250 metri più in alto, con l’aiuto di alcuni yachs, venivano poi ricevute e sistemate da altri monaci.
Ma i tibetani non furono gli unici a conoscere anticamente la levitazione acustica: secondo alcune leggende arabe giunte sino a noi, gli antici Egizi facevano volare pietre spostandole con la sola forza del pensiero e con il suono, lasciando così intendere che avrebbero potuto usare questo sistema per la costruzione di piramidi.
D’altra parte, i sacerdoti egizi erano depositari delle “Parole del Potere”, insegnate dal dio Thot: se le parole venivano pronunciate correttamente, producevano un modello tridimensionale in risonanza con l’Etere, generando l’ effetto desiderato o un’ energia.
Come non citare Walter Russel, che nel trentunesimo capitolo del libro “A new conceptof the Universe” spiega che l’Universo consiste interamente di onde in movimento e che qualunque teoria che non sia in grado di trovare un appropriato posto all’interno dell’onda, a causa di ciò non ha nessun’ altra collocazione all’interno della Natura.
Parole sicure, dure, ma possono resistere indenni ad un esame? Dal lavoro di John Keeky siamo portati a credere sia davvero così.
Keely trascorse tutta la sua vita a studiare la forza cosmica misteriosa liberata dai suoi apparecchi, convinto che le vibrazioni del Cosmo producessero una forma di musica le cui ottave, opportunamente accordate, potessero liberare un’energia inesauribile.
Nell’Universo, dagli atomi alle galassie, tutto si trova in uno stato particolare di vibrazione.
Anche ogni singola parte del nostro corpo ha una vibrazione che deve essere armoniosa per mantenerlo in salute; e le malattie si instaurano se viene alterata la frequenza vibratoria, naturalmente perfetta, di organi, tessuti e cellule che compongono il nostro corpo.
In questo sistema perfetto, i suoni hanno un ruolo fondamentale nel corpo umano e in tutto il Cosmo: se una vibrazione può far ammalare o guarire, ma anche rompere un vetro, probabilmente può anche sollevare un peso.
I suoi arcani meccanismi, dotati di sfere metalliche composte da oro, argento e platino, corni in ottone, canne d’organo e fili, furono fatti funzionare sotto lo sguardo attonito di numerosi spettatori e studiati senza successo dai suoi contemporanei, che volevano ad ogni costo smascherare la frode dello scienziato.
Sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, è stato descritto un nuovo metodo di levitazione acustica in movimento, sviluppato da un team di ricercatori del Politecnico di Zurigo, capeggiato dall’italiano Daniele Foresti.
Come egli stesso spiega, la levitazione acustica, ossia l’utilizzo di onde sonore per mantenere in aria piccoli oggetti, esisteva già da diversi decenni, ma si trattava di una levitazione statica, in cui gli oggetti vengono mantenuti in equilibro in un certo punto. Per farlo si sfrutta la pressione esercitata dalle onde acustiche e, variandone opportunamente l’intensità e la frequenza, in questo caso infrasuoni, è possibile far ‘galleggiare’ qualsiasi tipo di piccoli oggetti, anche liquidi.
Proprio come in una chitarra, dove la forma fa praticamente tutto, poiché mantiene il controllo delle onde e la risonanza, il segreto del primo levitatore al mondo in grado di manipolare e muovere più oggetti contemporaneamente sta tutto nella sua geometria.
In cosa consiste nel dettaglio il suo metodo di levitazione acustica? Sfruttando le proprietà del suono, è possibile manipolare piccole quantità di oggetti solidi o muovere piccole quantità di liquidi, senza alcun tipo di contatto con altri strumenti, quindi evitando interazioni o contaminazioni .
Forza di gravità e tocco provocano deformazioni nei materiali che, seppur minime, possono compromettere la perfetta reazione chimica tra due liquidi o altri tipi di sostanze.
Il levitatore può muovere gocce di leghe metalliche fuse, che possono essere mescolate insieme per formare nuovi materiali oppure per l’incapsulamento del solido-liquido.
Alcuni esperimenti sono stati anche di tipo biologico, dimostrando i vantaggi della levitazione anche per la trasfezione del Dna, ossia inserendo parti di Dna all’interno delle cellule ed evitando alcune delle problematiche che insorgono con le tecniche tradizionali, con potenziali applicazioni in campo chimico e farmaceutico.
Scienza, fisica, musica e medicina sono pertanto termini inscindibili e costantementi interconnessi.