Nel circolo polare artico, a pochi chilometri dal nord della Groenlandia e non molto distante dal polo nord, sorge un sublime paradiso di natura tra i ghiacci e la tundra, le renne ed i caribù: l’isola di Ellesmere. Essa copre un’area di 196.235 km², il che la rende la decima isola più grande del mondo e la terza maggiore del Canada. È infatti la maggiore isola tra le Isole Regina Elisabetta, il gruppo di isole di cui fa parte; su gran parte del suo territorio si estende inoltre anche la catena montuosa della Cordigliera Artica. Fa parte del territorio di Nunavut, la zona più settentrionale del Canada stesso. Essa può essere quasi definita un’isola desertica: si tratta infatti di una selvaggia distesa ondulata in capo al mondo, con aspre montagne grigio-nere e ghiacciai disseminati di massi. Più di un quinto dell’isola fa parte del Parco Nazionale di Quttinirpaaq (precedentemente chiamato Parco Nazionale dell’isola di Ellesmere), che include sette fiordi (dei quali il più importante è l’Archer)700 med una vasta gamma di ghiacciai, come il Lago Hazen, il più grande lago al mondo a nord del Circolo Polare Artico. Il rilievo montuoso più alto dell’isola di Ellesmere è il monte Barbeau (2.616 m), che è anche la più alta montagna del territorio di Nunavut, mentre la catena montuosa più a nord del mondo, la United States Range, si trova nel nord-est dell’isola.
Le temperature invernali scendono anche fino a meno 45°, il mare si solidifica in una distesa ghiacciata ed il terreno rimane in ogni caso arido per gran parte dell’anno. Le precipitazioni, stranamente, scarseggiano, rimanendo sotto i 60 mm annui. Le temperature estive sono anche estremamente rigide, superando raramente i 7°, anche se aumentano leggermente nelle giornate senza nuvole. L’isola di Ellesmere costituisce un centro molto importante anche per i resti archeologici e biologici che in essa si trovano (come ad esempio un fossile di un pesce del Paleozoico chiamato Tiktaalik roseae che mostra molte caratteristiche dei pesci, ma mostra anche le caratteristiche di una creatura transizionale che potrebbe essere il predecessore di anfibi, rettili o addirittura dinosauri); centro portante dell’interesse che riesce a suscitare quest’isola sono tuttavia la flora e la fauna, rappresentate da particolarissime forme uniche al mondo, che riescono a sorridere ad un inverno che non si arrende mai del tutto, neanche in piena estate.
I primi abitanti dell’isola di Ellesmere erano piccoli gruppi di Inuit che giungevano attratti dalle renne, dai buoi muschiati e dagli animali marini. Qui infatti, gli Inuit, in conformità ai loro modelli culturali, si servirono di queste zone per la caccia e la pesca. I Vichinghi, in modo simile a quanto accadde per la Groenlandia, raggiunsero anche l’isola di Ellesmere durante spedizioni di caccia e di commercio con i gruppi Inuit. Il primo europeo a vedere l’isola dopo la “piccola era glaciale” (brusco abbassamento della temperatura dell’emisfero settentrionale che si ebbe più o meno durante il medioevo europeo) fu William Baffin, nel 1616. Il nome “isola o terra di Ellesmere” le fu dato invece dall’esploratore inglese Edward Inglefield, che nel 1852 effettuò una spedizione sull’isola per ricordare il politico inglese Francis Egerton, Primo Duca di Ellesmere. La spedizione americana condotta da Adolphus Greely nel 1881 attraversò poi l’isola da est a ovest.
Luogo profondamente selvaggio ed inospitale, in esso sorgono solo 3 insediamenti: Alert, Eureka e Grise Fiord; Alert, luogo in cui vi è la stazione delle forze armate Canadesi, è l’insediamento più a nord del mondo. Eureka, il secondo insediamento più settentionale del mondo, consiste di tre aree: l’aeroporto, che include Fort Eureka (i quartieri per il personale militare che mantiene l’equipaggiamento per le comunicazioni con l’isola), la Stazione meteorologica e il PEARL (Polar Environmental Atmospheric Research Laboratory), formalmente l’Osservatorio artico dell’ozono stratosferico. Nel 2001 la popolazione di Ellesmere raggiunse il suo massimo, con 168 abitanti: con la fine della Guerra Fredda e l’avvento delle nuove tecnologie che hanno permesso il trattamento a distanza dei dati, la popolazione che vi soggiorna d’inverno è stata ridotta a 50 unità. Essa si raggiunge attraverso un volo che parta dai centri principali del Canada, quali Toronto o Montreal con 3 ore di volo fino ad Eureka, da cui è poi preferibile muoversi in nave.