Lunigiana, il soccorso speleologico invita a evitare escursioni nelle grotte colpite dal sisma

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Lo sciame sismico in Lunigiana e sulle Alpi Apuane continua. Il 21 giugno un terremoto di magnitudo 5,2 scuoteva l’area della Toscana settentrionale, fra le province di Lucca e Massa. Da allora le scosse di assestamento sono state moltissime, le più forti il 30 giugno, di magnitudo 4,4 e la più recente nella notte fra l’8 e il 9 luglio, di magnitudo 3,5. Come si può constatare sul sito dell’Ingv nella pagina dedicata ai terremoti (http://cnt.rm.ingv.it/ ), ogni giorno si producono nell’area della Lunigiana numerose scosse superiori a magnitudo 2.

Se da una parte lo sciame desta apprensione fra la popolazione e danneggia vecchie case e strutture (i danni stanno emergendo lentamente man mano che le verifiche proseguono) esiste un altro tipo di rischio. Quello delle frane e dei crolli negli ambienti sotterranei, che possono coinvolgere speleologi.

La zona delle Alpi Apuane è un vero paradiso del mondo ipogeo, ed ospita alcune delle grotte più vaste e più belle del mondo. Una di queste è l’enorme sistema carsico dell’Antro del Corchia, un sistema di gallerie ed enormi caverne che supera i 50 km di sviluppo (in continuo aumento man mano che le esplorazioni speleologiche proseguono) e che raggiunge l’impressionante profondità di 1210 metri. Una piccolissima parte di questo complesso sotterraneo è stata resa turistica con scale e passerelle, mentre il resto è visitabile solo con le corde e gli attrezzi di progressione. Speleologi da tutta Italia ma anche dal resto d’Europa e del mondo visitano ogni anno le cavità immense che si aprono nei calcari delle Alpi Apuane.

Tuttavia per chi va in grotta, una attività resa sicura dal forte sviluppo delle tecniche di progressione, il principale pericolo viene dai crolli di sassi o dai cedimenti dei soffitti delle caverne. Proprio per questo il CNSAS, Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico insieme alla Federazione Speleologica della Toscana, hanno diramato un avviso a tutti gli speleologi affinché evitino per precauzione spedizioni in grotta nell’area interessata dal sisma.

Nonostante i media parlino meno della situazione in Toscana, avvertono gli speleologi toscani, anche piccole scosse che producono solo apprensione se vissute all’aperto, possono diventare un grosso rischio e una esperienza drammatica per chi le viva all’interno di una grotta.

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