Il rischio di avere un tumore nei pazienti con malattia di Alzheimer e’ inferiore rispetto a quello atteso e viceversa. E’ il risultato di uno studio nato dalla collaborazione scientifica dell’Istituto Santa Lucia Irccs di Roma con l’Istituto di tecnologie biomediche del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Segrate (Milano) pubblicato su ‘Neurology‘. Secondo i ricercatori “i risultati supportano l’idea che la malattia di Alzheimer e i tumori siano entrambi manifestazioni di quel processo negativo legato con l’invecchiamento che e’ la cosiddetta senescenza. Ora – aggiungono – possono aprirsi nuove speranze per la salute dell’uomo“. “La ricerca rivolta alla comprensione e alla cura dei tumori e della malattia di Alzheimer potrebbe portare al controllo del fenomeno dell’invecchiamento che e’ stato sinora considerato come l’inevitabile conseguenza della nostra longevità“, spiegano i ricercatori. Le due malattie sono inscindibilmente legate con l’invecchiamento in quanto la loro incidenza cresce esponenzialmente con il crescere dell’eta’. Il risultato dello studio evidenzia come l’Alzheimer e i tumori rappresentino fenomeni destinati a caratterizzare in modo opposto i fenomeni della senescenza. Nella prima le cellule del cervello vanno incontro ad un processo di deterioramento che si conclude con la loro morte, senza che si attivino dei meccanismi riparatori in grado di sostituire le cellule danneggiate. Nei tumori, che rappresentano la seconda causa di morte delle persone anziane, viene perso il controllo della replicazione cellulare e cioe’ di uno dei meccanismi principali di riparazione del danno cellulare. Questi risultati aprono nuove speranze per la salute dell’uomo.