Le zeoliti sono una famiglia di minerali comprendente 52 diverse specie, caratterizzate da una struttura cristallina comune (tectosilicati). Questi minerali li ritroviamo soprattutto in particolari rocce vulcaniche diagenizzate con prevalente contenuto in zeolite (oltre il 50%) in cristalli submicroscopici e altre fasi silicatiche (quarzo, feldspati, miche…) e vetro vulcanico, che prendono il nome per l’appunto di Zeolititi.
Le zeoliti presentano proprietà fisico-chimiche assolutamente distintive: elevata e selettiva Capacità di scambio cationico (CSC), alta capacità di ritenzione idrica, alto grado di permeabilità, tutte caratteristiche molto importanti da un punto di vista agronomico.
D’altronde prendendo in considerazione i minerali delle sabbie, essi presentano tutti alta permeabilità, bassa ritenzione idrica e capacità di scambio cationica nulla; considerando quelli delle argille essi sono tutti a bassa permeabilità, elevata ritenzione idrica, mentre la CSC è esclusiva per la montmorillonite (0,8-1,0 meq/gr). Ebbene le zeoliti possiedono sia i “pregi” pedologici ed agronomici delle sabbie sia quelli delle argille.
L’applicazione di questi minerali ad un terreno agricolo come fertilizzante si tradurrebbe in un importante risparmio di concimi chimici ed ammendanti nonché di acqua per l’irrigazione, e in un concomitante aumento sia della quantità che della qualità della produzione.
Le sperimentazioni in campo evidenziano risultati considerevoli, che confermerebbero le anzidette considerazioni. In Italia assai rilevante è stato il contributo del prof. Elio Passaglia, ordinario dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che ha condotto in prima persona ricerche e sperimentazioni su diverse tipologie di colture agroforestali: dal riso al kiwi, dal peperone alla fragola fino ai tappeti erbosi dei campi sportivi.
Le zeoliti svolgono un’importante funzione anche come ricostituente alimentare nella nutrizione animale: comporta riduzione del contenuto in Azoto ammoniacale dei liquami e del contenuto in NH3, riduzione di importanti patologie respiratorie e viscerali, leggero miglioramento dell’indice di conversione dei mangimi con l’inibizione dell’assorbimento da parte degli animali di afla e micotossine.
Oltre alle applicazioni agronomiche le zeoliti vengono impiegate anche in campo ambientale, nella depurazione di reflui civili, industriali e zootecnici. Studi e sperimentazioni hanno rivelato una grande efficacia di questi minerali nella rimozione di Ammonio (NH4), ma altresì nella rimozione di sostanza organica (come gli Streptococchi),di svariati metalli pesanti (Piombo, Cromo,Rame, Cadmio ed altri), e del Sodio (Na) da acque saline ad uso irriguo.
Ed è strano allora che davanti a certi successi le zeoliti, a fronte di un sottosuolo italiano che è ben ricco di questa risorsa, continuino ad essere così poco conosciute ed utilizzate!