Perché la Death Valley è la Valle della Morte? Esattamente 100 anni fa il record mondiale di +56.7°C

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Esattamente 100 anni fa, il 10 luglio 1913, nella Death Valley è stata rilevata la temperatura più alta mai registrata sulla Terra, +56.7°C.

Ma cos’è che rende la Death Valley, la Valle della Morte, una fornace? Si tratta di un insieme unico di fattori che assieme fanno innalzare la temperatura della regione, costringendo flora a fauna indigena ad adattarsi.

Il fattore che incide di più però, è la sua altitudine: parte della valle è infatti al di sotto del livello del mare, 400 km distante da qualsiasi lago o corso d’acqua. Inoltre la catena montuosa della Sierra Nevada impedisce all’umidità del Pacifico di raggiungere il bacino.

Ed è così che la radiazione solare riscalda l’aria e la rende molto secca, generando un ambiente incredibilmente caldo,” afferma Randy Cerveny, climatologo della Arizona State University.

Death Valley 1La combinazione di fattori geologici rende possibile raggiungere nella stagione estiva la temperatura di 51.6°C, o anche andare oltre, come successo recentemente: la temperatura nella Death Valley, il 29 giugno 2013, pochi giorni fa, ha raggiunto i +54°C, segnando la temperatura più alta mai registrata negli Stati Uniti nel mese di giugno.

Altri fattori cospirano ad impedire all’aria di muoversi attorno al bacino,” sostiene Christopher Stachelski, meteorologo del National Weather Service Office di Las Vegas. “La valle è stretta, e impedisce all’aria di uscire o di entrare. La vegetazione che può assorbire le radiazioni solari è esigua, e accanto c’è il deserto.”

Ci sono animali nella Death Valley, ma la densità è molto bassa: gli anfibi rimangono vicini a qualunque sorgente d’acqua che riescono a trovare; i mammiferi rimangono all’ombra fino a che non scende la notte. L’adattamento delle piante concerne piante con foglie piccole e radici estremamente profonde o piante tipicamente desertiche come quelle spinose. La caratteristica più importante che le riguarda è la loro crescita estremamente lenta.

Anche dopo un secolo dalla temperatura più alta mai registrata, l’adattamento è il fattore cruciale che permette a flora e fauna di sopravvivere nel luogo più caldo della Terra.

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