Un enorme buco coronale è stato rilevato tra il 13 e il 28 luglio dal Solar and Heliospheric Observatory (SOHO), telescopio spaziale realizzato dall’Agenzia spaziale europea e dalla Nasa. Il fenomeno si presenta come una vasta area scura circondata da attività solare e la cui estensione coprirebbe circa un quarto della superficie solare. I buchi coronali sono zone più scure e più fredde dell’atmosfera solare, in cui i flussi di campi magnetici vengono catturati dal vento solare invece che ricadere sulla superfice della stella, come descritto da Karen Fox del Goddard Space Flight Center di Greenbelt, Maryland. Inoltre queste aree più fredde possono influenzare i corpi circostanti il sole dato che emettono particelle solari ad una velocità tre volte superiore di quella del vento solare, secondo la definizione della Nasa. Vengono osservate da secoli ma ancora non ne sono state chiarite le cause e la frequenza varia a seconda della fase di attività solare. Il sole, in questo periodo, registra il suo massimo di attività che dura circa 11 anni.
Sole: due settimane in compagnia di un grande buco coronale
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