“Al di là della verità processuale, che pure costituisce un importante punto fermo sulla vicenda – ha proseguito d’Oriano – si potrà ripercorre la vicenda della costruzione della diga più alta d’Europa, dai rilievi eseguiti per la redazione del progetto a quelli effettuati in corso d’opera. Dall’interpretazione dei segni premonitori dell’immensa frana poi abbattutasi sul lago alle contromisure messe in campo dai responsabili. Agli ultimi, pochissimi minuti, che cancellarono per sempre una intera comunità che ancora a 50 anni di distanza vive quella tragedia con una ferita ancora aperta e bruciante per i pochissimi sopravvissuti”.
“Vajont, memoria di una tragedia annunciata”: domani a Viareggio un incontro per ripercorrere la tragedia di 50 anni fa
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