C/2012 S1 ISON verso Marte: la cometa si appresta a svelare i suoi segreti

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Credit: Minor Planet Center
Credit: Minor Planet Center

Gli astronomi e gli appassionati di tutto il mondo attendono con ansia il perielio della cometa ISON che avverrà il prossimo 28 Novembre. Il gelido visitatore del Sistema Solare esterno sfiorerà l’atmosfera della nostra stella, in quello che viene comunemente definito un passaggio radente. Prima, però, la cometa transiterà davanti a Marte, il quarto pianeta in ordine di distanza dal sole del nostro sistema solare. Il 1° Ottobre, ISON passerà a 0,07 Unità Astronomiche dal pianeta rosso, circa 6 volte più vicina di quanto non passi dalla Terra. I rover della NASA presenti sulla superficie avranno un posto in prima fila, ma è troppo presto per dire se Curiosity sarà in grado di osservare l’oggetto. Non è ancora chiaro, infatti, quale sarà la magnitudine della cometa, che nel suo rapido e insidioso viaggio verso il Sole sta pian piano sciogliendo i dubbi circa la sua attività. Un’occasione in più sarà fornita dal Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), dotato di un potente telescopio di mezzo metro di nome Hirise. MRO non è stato inviato su Marte per fare astronomia, ma grazie allo strumento si potrà cercare di abbozzare delle osservazioni, previste per il 20-29 Settembre e i primi due giorni di Ottobre. Il passaggio di ISON da Marte avverrà in un momento chiave del suo lungo viaggio: in quei giorni la cometa avrà appena attraversato la cosiddetta “linea di gelo”, una linea immaginaria appena oltre l’orbita del pianeta rosso, oltre la quale il riscaldamento solare è sufficiente a vaporizzare i materiali ghiacciati di cui è composta. Questi materiali volatili sono rappresentati sino al 90% dall’acqua.

Credit: NASA, ESA, J.-Y. Li (Planetary Science Institute), and the Hubble Comet ISON Imaging Science Team
Credit: NASA, ESA, J.-Y. Li (Planetary Science Institute), and the Hubble Comet ISON Imaging Science Team

Acqua che dopo le ultime osservazioni da parte di Hubble, sembra ancora congelata, lasciando ben visibile una tenue coda composta da anidride carbonica e altri costituenti minori. Probabilmente, secondo i ricercatori, solo piccole parti del nucleo della Ison sono attualmente attive. La quantità di materiale sublimato permetterà di comprendere le reali dimensioni del nucleo dell’oggetto, sino ad oggi stimato in 4-5 chilometri. Nonostante le ultime stime pessimistiche, alcuni ricercatori pensano che l’astro chiomato possa divenire uno degli spettacoli astronomici più belli degli ultimi decenni. Non a caso, un numero senza precedenti di veicoli spaziali e di telescopi terrestri  stanno per dare il via ad una maestosa campagna osservativa, che fornirà ai ricercatori una grande opportunità di studio di questi corpi erranti, che con tutta probabilità, hanno costituito una “scintilla” fondamentale per lo sviluppo della vita.

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