Perchè la temperatura del pianeta sembra stabilizzarsi da 15 anni nonostante le emissioni record di gas a effetto serra? Questa “pausa”, che non rimette in questione il riscaldamento globale a lungo termine, potrebbe essere legata ad un raffreddamento del Pacifico tropicale, secondo uno studio pubblicato dalla rivista Nature. Il pianeta ha appena vissuto, in media, il suo decennio più caldo dall’inizio del rilevamento delle temperature nel 1880: la temperatura media mondiale, alterata dalle emissioni di gas a effetto serra (Ges) di origine umana, è aumentata di circa un grado dalla fine del XIXesimo secolo. Tuttavia, nonostante una concentrazione sempre più elevata di CO2 nell’atmosfera, la temperatura media sulla superficie del pianeta ha tendenza a stabilizzarsi da 15 anni come constatato dai climatologi. Diverse ipotesi sono state esplorate per tentare di spiegare questo “plateau”, come una eventuale riduzione dell’attività solare, la presenza di una quantità maggiore nell’atmosfera di particelle che rifletterebbero i raggi del sole, o ancora un accresciuto assorbimento di calore da parte degli oceani in profondità. Nella rivista Nature due ricercatori dell’università di San Diego, in California, insistono particolarmente sul ruolo del Pacifico tropicale orientale. Yu Kosaka e Shang-Ping Xie sostengono che l’inclusione, nei modelli climatici, di un recente raffreddamento della temperatura di superficie di questa zona permette di “riconciliare le simulazioni climatiche e le osservazioni”. I due ricercatori propongono un nuovo metodo che punta a includere nei dati dei modelli la storia delle temperature di superficie del Pacifico tropicale orientale e centrale. Benché questa zona non rappresenti che l’8,2% del pianeta, “i nostri modelli riproducono la temperatura media annuale del globo molto correttamente” nel periodo compreso fra il 1970 e il 2012, scrivono. Seondo Yu Rosaka e Shang-Ping Xie, la stabilizzazione attuale non sarebbe che temporanea e, anche se potrà ripetersi in futuro, la tendenza su più decenni al riscaldamento “molto probabilmente proseguirà con l’aumento dei gas ad effetto serra”.