Il suolo è il prodotto ultimo dell’alterazione superficiale delle rocce.
La composizione chimica e mineralogica della roccia influenza notevolmente i processi della pedogenesi da cui avranno origine i suoli; quindi da rocce madri diverse si imposteranno suoli diversi. E da suoli diversi nasceranno e si svilupperanno piante diverse.
Vediamo in proposito – brevemente – qualche esempio.
Dall’alterazione di rocce friabili quali Argille o Marne si formeranno tendenzialmente suoli profondi e coesivi, privi di alcune caratteristiche pedologiche come la struttura. Tali suoli verranno rapidamente colonizzati dalle piante in quanto la penetrazione da parte delle radici dei vegetali è alquanto agevole.
Invece – altro esempio – su rocce massive cristalline acide (Graniti, Quarziti, Arenarie silicee) s’imposteranno suoli lisciviati, contraddistinti dalla presenza dominante di materia organica ed argille quali la vermiculite e il caolino. Questi terreni mediamente non hanno una buon attitudine alla nutrizione delle piante per la scarsezza delle basi, ma ben si prestano ad ospitare acidofile quali mirtilli, castagni, eriche selvatiche, faggi…
Da rocce calcaree, come i Calcari o le Dolomie, prendono origine suoli ricchi in calcio e magnesio, i quali possiedono la capacità di rendere stabile l’humus. In questi suoli generalmente la nutrizione azotata delle piante è limitata e difficoltosa; tuttavia sono dei buoni terreni per la crescita delle piante calciofile come le leguminose.