Le isole Kvarken, l’affascinante arcipelago che continua a emergere e potrà “unire” Svezia e Finlandia!

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E’ sempre più sorprendente come spesso si incontrino dei luoghi in cui la natura dimostra in maniera chiara e lampante la sua prorompente potenza: ad esempio di tutto ciò possono essere prese le isole Kvarken, a cavallo tra Finlandia e Svezia, patrimonio dell’umanità UNESCO dal 2000, un arcipelago quasi “emergente”.

Le Kvarken (nome svedese che corrisponde al più complesso, per noi italiani almeno, termine finlandese Merenkurkku, che letteralmente significa “collo del mare”) sorgono nel golfo di Botnia, ad 80 km dalla cittadina finlandese Vaasa, dove il golfo si restringe un poco verso la costa svedese. La loro particolarità consiste nel fatto che nel braccio di mare dove esse sorgono la profondità delle acque è di soli 25 metri circa perché si verifica un inusuale sollevamento della crosta terrestre pari a circa 1 centimetro l’anno, fra i maggiori registrati nel mondo.

L’arcipelago, con una parte finlandese costituita da una miriade di piccole isole, quasi tutte disabitate, ed una svedese, invece, con un numero minore di isole, ha caratteristiche geologiche d’eccezione. Nelle motivazioni della candidatura come patrimonio UNESCO l’arcipelago è stato infatti segnalato, tra l’altro, come esempio rappresentativo delle fasi principali della storia della terra e dei processi geomorfici: nelle Kvarken, infatti, è particolarmente evidente l’isostasia, fenomeno di carattere post-glaciale provocato dal ritiro dei ghiacciai successivamente all’ultima glaciazione: in tutta l’area finlandese e scandinava, gli esperti hanno infatti stimato un tasso di sollevamento di circa 8/8,5 mm all’anno, una tendenza che, se si mantenesse costante, potrebbe collegare Svezia e Finlandia tramite un lembo di terra in circa 2500 anni, rendendo l’attuale baia di Botnia un enorme lago. Anche tuttavia senza immaginare scenari lontani, nelle Kvarken, in un arco temporale di alcuni decenni, è possibile vedere cambiamenti di rilievo come il formarsi di nuove isole e penisole o la secca delle vie navigabili. Più costa porta senza dubbio equivale a dire più terra: un’equazione ideale per residenti e visitatori, benché questo significhi anche ovviamente l’insabbiamento di molti porti, la qual cosa già avviene da una decina di anni a questa parte.

Negli ultimi anni è stata inoltre proposta la costruzione di un ponte per unire le coste svedesi e finlandesi, sfruttando la presenza dell’arcipelago dello Kvarken: l’ambizioso progetto prevederebbe infatti la costruzione in serie di 3 diversi ponti, per una lunghezza complessiva di circa 40 chilometri; è stato tuttavia giudicato troppo costoso (1,5 o 2 miliardi di euro circa), benché interessante, da entrambi i governi coinvolti.

Luogo ideale per fare birdwatching, escursioni in bicicletta, in canoa, in barca a vela o per andare a pesca, su di esse si pone con sempre maggior forza l’interesse dell’opinione pubblica finlandese e svedese, desiderosa di promuoverle sul piano turistico e naturalistico al fine di far conoscere ed apprezzare ad un numero sempre maggiore di persone queste splendide isole che “sorgono costantemente dal mare”.

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