I nostri vecchi facevano a gara a chi ne raccoglieva di più e quindi a chi ne mangiava di più. Partivano da casa – soprattutto dopo le piogge primaverili o gli acquazzoni estivi – con i loro vecchi cappellacci, una mantellina ed un paniere a fondo rotto per andare a raccogliere le lumache in natura.
Setacciavano i boschi, gli incolti, dietro le ortiche o nelle zone più umide vicino ai fiumi alla ricerca di questi molluschi dalla prelibatezza inarrivabile. Spesso tornavano a casa con la cesta o le ceste piene…si narra che venivano mangiate cotte sulla stufa a legna per poi estrarle dal guscio con dei chiodi per la mascalcia.
Oggi invece quasi più nessuno si prodiga nella raccolta della lumaca; è una pratica che invece resta ancora viva in molte popolazioni d’Oriente e nel Magreb ed in altre comunità tradizionali che non hanno ancora conosciuto l’industrialismo e la modernità.
Mentre le genti “evolute” d’Occidente non la considerano quasi più, anzi molto spesso si schifano al solo pensiero di mangiare questi animaletti striscianti, bavosi, dalla consistenza viscida.
Ed allora vediamo in breve quali sono le proprietà organolettiche di questi molluschi “bavosi e disgustanti”.
La carne della lumaca Helix è povera di grassi saturi, a differenza delle altre carni; è ricca di acqua, proteine e di sali minerali (abbondano il Calcio ed il Magnesio oltre che al Ferro e al Rame). Presenti anche amminoacidi essenziali e la Vitamina C.
Oltre ad essere – come abbiamo accennato – povera in grassi, molto basso è anche il contenuto in carboidrati tanto da rendere le carni di questo animale continentale più simile nutrizionalmente al pesce d’acqua dolce, piatto magro per antonomasia.
Passando poi alle sue proprietà terapeutiche, bisogna concentrarsi proprio sul muco (o bava) della Helix; esso infatti secerne una sostanza chiamata elinina che è molto similare ai nostri anticorpi: legandosi ai linfociti del nostro organismo rafforza le difese naturali contro agenti esterni quali batteri, patogeni e cellule tumorali.
Tanto più che la bava suddetta risulta anche essere molto diffusa in erboristeria soprattutto per produrre creme idratanti per le pelli più sensibili nonché in omeopatia per la preparazione di prodotti medicamentosi antinfiammatori, molto efficaci nelle affezioni bronchiali e respiratorie utilizzati in particolare nell’ambito della medicina pediatrica.
Addirittura pare che la sua azione antibatterica sia accostabile a quella della streptomicina, potente antibatterico fra i più impiegati nella medicina ufficiale.