Velisti su Venere: la Stella della sera (così chiamata perchè è l’oggetto naturale più luminoso nel cielo notturno dopo il Sole e la Luna) potrebbe presto essere esplorata da una nuova generazione di rover che sfruttano la forza dei suoi venti. Il programma Venus Landsailing Rover è stato finanziato dal Nasa Innovative Advanced Concepts, ed e’ portato avanti dal Collaborative Modeling for Parametric Assessment of Space Systems (Compass) Laboratory del Glenn Research Center di Cleveland della Nasa. Le condizioni di Venere non sono certamente facili: avvolto in uno spesso strato di nubi altamente riflettenti di acido solforico, il pianeta ha l’atmosfera più densa fra i pianeti terrestri, ed è composta prevalentemente da anidride carbonica. La pressione atmosferica è 92 volte quella della Terra e la sua temperatura superficiale è più calda di quella di un forno. “La nostra tecnologia sfrutta sensori che possono operare ad alta temperatura – ha spiegato Geoffrey Landis, responsabile del progetto – e possono tollerare i 450 gradi centigradi della superficie di Venere“. Inoltre, i rover useranno la forza del vento venusiano come piccola spinta propulsiva: anche se sulla superficie i venti sono molto lenti, meno di un metro al secondo, a quelle condizioni di pressione anche le basse velocita’ sviluppano una forza significativa.