Clima, domani arriva il nuovo rapporto dell’Ipcc: sarà una ‘guida’ contro la “febbre della Terra”

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global warmingUltime ore di lavoro per gli esperti dell’Ipcc, il Gruppo intergovernativo dell’Onu sui cambiamenti climatici, per mettere a punto, con la maggiore precisione e nel modo piu’ chiaro possibili, l’estratto del quinto rapporto (che sara’ pubblicato in 3 volumi nel 2014) di valutazione sulla salute del pianeta, con indicazioni e cause sull’innalzamento delle temperature a del livello dei mari. Dopo cinque giorni di analisi e confronto con rappresentanti di 110 governi, domani a Stoccolma sara’ reso noto questo sommario che sara’ ‘una guida’ per i decisori politici affinche’ intervengano ‘in modo incisivo’ entro dieci anni contro ‘la febbre del pianeta’ per evitarne ‘l’infarto’. Dalle indiscrezioni filtrate in questi giorni – il testo di una trentina pagine avra’ la stesura definitiva solo stasera – e’ infatti emerso che la responsabilita’ del riscaldamento degli oceani, dello scioglimento dei ghiacci, dell’innalzamento dei mari, dell’inquinamento e’ quasi certamente (al 95%) dell’uomo e che di questo passo gli eventi meteorologici sono destinati a diventare sempre piu’ estremi. Fra gli elementi di allarme, gli scienziati indicano l’aumento delle temperature che potrebbero arrivare fino a 4,8 gradi Celsius in questo secolo, mentre il livello del mare potrebbe salire sino ad un metro minacciando le coste di molte citta’ e mettendo a rischio anche alcune isole. Fra le cause prevalenti dei cambiamenti climatici ci sono l’emissione di CO2 e altri gas serra (con Cina e Usa in testa) e la deforestazione. Il riscaldamento dovrebbe essere contenuto entro i 2 gradi e la riduzione di gas serra deve essere di almeno 60-70% entro i prossimi dieci anni, altrimenti i costi saranno ben piu’ alti degli interventi ora richiesti. Moniti che dovrebbero servire soprattutto alle grandi potenze mondiali a prendere impegni vincolanti fino a un accordo internazionale sul clima nel 2015 a Parigi, dopo il fallimento del vertice di Copenhagen del 2009. A sei anni dal quarto rapporto – pubblicato nel 2007 quando l’Ipcc condivise il premio Nobel per la Pace con l’ambientalista Al Gore – e dopo quattro anni di lavoro di migliaia di esperti e milioni di misurazioni scientifiche compiute con sempre piu’ sofisticate tecnologie, questa settimana a Stoccolma, rappresentanti di governi e scienziati si sono confrontati ed analizzato riga per riga l’estratto del rapporto (composto di tre volumi e 2.200 pagine) che trattera’ delle basi scientifiche del cambiamento climatico, dell’impatto sull’ambiente e sulla societa’ e sulle strategie di mitigazione (la lotta alle cause). Dal primo rapporto pubblicato nel 1990 la scienza ha negli anni identificato sempre meglio le minacce del riscaldamento globale ma non sono mancate le polemiche sull’attendibilita’ dei dati. Nel 2010 l’Ipcc e’ stato criticato per alcuni errori riscontrati nel quarto rapporto e quindi per il quinto in uscita l’attenzione e’ al massimo.

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